sabato 22 ottobre 2016

New England e vitamine

Il mio amico Robert purtroppo se n'è volato lontanissimo per altri lidi, ma la sua compagna di una vita, Magda, e la sottoscritta circoliamo ancora da queste parti e siamo volate pure noi,  anche se solo oltre oceano,  territori lontani pure loro certo,  ma meno misteriosi. Magda vive a Parigi, suo fratello Guy invece  è da 30 anni a Philadelphia e mi ha proposto di fare un giro di due settimane nel New England con loro. Urca che proposta, un amico che conosce i luoghi che ci farà da guida e da autista e io che ho sempre sognato di visitare la East Coast americana,  il tratto da New York a Boston, l'area più europea, più chic e wasp. Non sono mica scema, ogni lasciata è  persa, ho risposto subito di si. Mentre mi facevo la doccia prima di andare alla Malpensa mi chiedevo che pensierino avrei portato in regalo agli amici al mio ritorno e non ho avuto dubbi, comprerò barattoli di vitamine. Già, gli americani sono fissati con i complessi vitaminici e ne hanno per tutte le età 40-50-60-70-80, reparti interi di vitamine, se ne vendono a bizzeffe come le noccioline. In altri tempi un'idea del genere non mi sarebbe passata nemmeno per l'anticamera del cervello, ma adesso è un vero disastro, nel mio circondario non sento parlare che di dolori reumatici, artrosici eccetera eccetera, io stessa parto con tutti i cerotti che mi ha messo pochi giorni fa l'osteopata sulla schiena.

 Altro che gioia dell'invecchiare, palle romane, malgrado tutte le pillole di saggezza che cerco di mandar giù attraverso letture giudiziose. Proprio ieri ho finito di leggere "Gratitudine" un libretto smilzo smilzo di Oliver Sacks (edito da Adelphi) in cui lo scienziato, riflettendo sulla vecchiaia, la definisce " non una riduzione ma un ampliamento della vita mentale e della prospettiva". Che bella considerazione, ma qualcosa non quadra, è certamente il mio cervello che non funziona bene come il suo. Prendo però l'autore in parola quando per quanto concerne il tempo che gli resta da vivere Sacks scrive: " vivere nel modo più ricco, più intenso e più produttivo possibile". Ecco perché me ne vado a zonzo per il New England. 

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