http://www.saranathan.it/2014/01/formula-segreta-fornasetti.html
http://www.saranathan.it/2015/03/sara-elievna-stern-alias-sonia-delaunay.html
http://www.saranathan.it/2015/08/da-chagall-malevitch-alba-e-tramonto-di.html
Segue la sala dedicata al Gran Tour, quel viaggio iniziatico nelle antichità e nel bello che l'aristocratica intellighenzia europea doveva compiere per completare la sua formazione culturale. Napoli, gli scavi di Ercolano e Pompei promossi da Carlo di Borbone rappresentavano una meta irrinunciabile per intellettuali ed eruditi, scrittori e artisti di tutte le discipline. "Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo" scriverà Stendhal e la famosa frase "Vedi Napoli e poi muori" è di Goethe che nei suoi "Ricordi di viaggio in Italia" annota: " Domenica siamo stati a Pompei. Avvennero molti infortuni a questo mondo, ma nessuno che valga ad arrecare cotanta soddisfazione ai posteri. Non ho visto finora cosa più interessante di quella città sepolta. Le case vi sono piccole, ristrette, però dipinte tutte all'interno nel modo, il più grazioso. La porta della città, come parimenti i sepolcri, sono meravigliosi". Qui non si offre ai dotti visitatori solo la monumentalità romana, le cittadine vesuviane e le scoperte degli scavi archeologici offrono anche testimonianze e frammenti di vita quotidiana. Circoleranno per l'Europa le immagini dei reperti custoditi nella Reggia di Portici che diventeranno i modelli per biscuit, porcellane e bronzi. Appena quattordicenne, il giovane Mozart resterà impressionato dal Demofoonte di Jommelli ascoltato al San Carlo.
Nella seconda metà del '700 il ritrovamento del Tempio di Iside a Pompei, uno dei più completi edifici di culto dell'Impero Romano, suscita a Napoli vivo interesse per l'Egitto e l'Egittomania diventerà una vera moda in tutta Europa, in particolare dopo la napoleonica campagna d'Egitto. Studiosi e scienziati avevano accompagnato Napoleone nella sua avanzata conquistatrice e i loro resoconti appassionano perché offrono la scoperta di un mondo diverso, lontano e misterioso. Faraoni, divinità, piramidi e obelischi offrono l' ispirazione per nuovi soggetti e forme diventando elementi decorativi per porcellane, mobili, oggetti. Anche la musica non è immune dall'infatuazione egiziana, Domenico Cimarosa se ne fa portatore alla corte di Russia musicando il libretto operistico "Cleopatra".
Ma l'aggettivo "esotico" riassume un vasto significato e il gusto dell'epoca per mondi lontani non si dirige solo al sud del globo verso le piramidi, si spinge anche nel più lontano est, a oriente, la Cina in particolare. Napoli è un grande porto mercantile, le navi scaricheranno dalle stive incredibili nuovi tesori, le famose "cineserie", manna per amatori e collezionisti, ulteriori spunti creativi per gli abilissimi artigiani della Manifattura reale di Capodimonte Si diffonde la voga di lacche nere e rosse che ricoprono mobili e oggetti, nuove fantasie orientaleggianti per le ceramiche. Somma esemplificazione di questa esotica "air du temps" l'incredibile salottino dalle pareti completamente ricoperte di decorazioni in porcellana che re Carlo di Borbone offre in dono alla consorte. E una volta ancora anche la musica risponde presente con l'opera buffa "L'idolo cinese" di Paisiello.

Che altro dire dopo una mostra del genere? Ero semplicemente commossa di fronte a tanta bellezza e ringrazio sentitamente tutti coloro che vi hanno contribuito.