venerdì 8 settembre 2017

Bordeaux settembrino

Chi sono quegli uomini in bronzo che si aggirano per piazze e strade di Bordeaux? Sono sculture che si inseriscono nella stagione culturale della città "Paysages Bordeaux 2017". 16 statue in bronzo dell'artista inglese Antony Gormley che articola la sua opera intorno alla nozione di corpo come luogo di memoria e di trasformazione, il corpo che si integra nella città e interagisce con spazio e ambiente circostanti. Queste 16 sculture sono giramondo, sono già state a Londra, a Rio de Janerio, a Hong Kong e anche da Bordeaux se ne andranno per chissà dove il 25 ottobre, non a caso ce n'è una installata proprio alla stazione. Turisti e abitanti locali le hanno adottate e ci giocano, chi gli mette un paio di mutande, chi una cassetta sulla testa, chi gli tocca il braccio, chi come mio nipote gli tira il "zizi" e se la ride come un matto.
Me ne sono andata a Bordeaux in questa prima settimana di settembre perché il mio Noam compiva gli anni e non potevo certo mancare di spegnere la quarta candelina con lui; insieme abbiamo fatto anche la torta, di cioccolato naturalmente, sopra lamponi freschi e panna a volontà secondo i suoi gusti ben precisi. Per festeggiarlo e con il suo grande amico Gabin era anche in programma uno spettacolo di marionette nel bellissimo "parc bordelais" e come a Milano sono un'istituzione i Colla, qui è la famiglia Guérin che attiva di generazione in generazione da oltre 150 anni, gestisce quest'arte per grandi e piccini. Niente da fare, abbiamo visto laghetti, anatre, cigni, oche, conigli, trenini e giostre, ma malgrado il teatrino aperto, i marionettisti non si sono presentati per lo spettacolo.
La domenica mattina un giro al mercato des Capucins, il più grande e animato di Bordeaux. Per la verità avevo voluto andare da queste parti seguendo un'indicazione della Lonely Planet che invitava a scoprire un giardino nascosto, "un havre de paix" dove passeggiare e sognare, sospeso sugli spalti dell'antico convento dei Capuccini. Pomposamente c'è scritto "Promenade des remparts" e pensando alla favolosa promenade plantée in quel della Bastiglia a Parigi, la delusione è stata ancora più grande, ho trovato sterpaglia al posto del prato, incuria generale e un tappeto di cacche di cane.  Attenzione Lonely, questa segnalazione è una fregatura solenne! (http://www.saranathan.it/search?q=a+filo+delle+rotaie)
Malgrado la delusione della passeggiata sugli spalti, resta però il fatto che il quartiere Saint-Michel e Sainte Croix, dove si trovano le due omonime chiese, il mercato coperto des Capucins et quello a cielo aperto di Saint-Michel , è pieno di fascino perché non turistico, vivace e autentico. Fra generazioni di portoghesi, spagnoli, magrebini e turchi, gli immigrati più recenti, per piazze, vicoli lastricati e bancarelle è tutto un vociare da Torre di Babele.  Imponente la chiesa di Santa Croce fondata nel lontano 510 dal sovrano merovingio Clodoveo, poi saccheggiata e in parte bruciata da invasioni arabe e normanne fino a vari rimaneggiamenti nei secoli XI-XII-XIII; altrettanto imponente l'organo all'interno, fra i più grandi d'Europa, capolavoro del 1748 del monaco benedettino Dom Bedos de Celles. Nella chiesa si svolge una ricca stagione di concerti e mi piacerebbe davvero sentirlo suonare un organo così.  
Valida invece un'altra segnalazione della guida, di cui ho scoperto che molti abitanti di Bordeaux non sanno niente, ma è un classico, non si conosce mai la città dove si risiede. Un po' fuori del centro storico cittadino, ma ci si arriva in un attimo in tram, intorno alla via Vercingetorice e a quello che era un tempo il parco Lescure che è poi diventato lo Stadio Chaban-Delmas, inaugurato nel 1938,  l'Art Déco ha un suo quartiere e merita davvero di essere visitato. Nell'intento di sviluppare la città in direzione ovest, nel 1925 si è lanciato un vasto programma urbanistico che ha dato vita a un intero quartiere alberato, calmo e silenzioso di belle dimore e grande armonia architettonica. La sovrabbondanza dei motivi stilistici e decorativi dell'art-nouveau di fine '800 ormai ha fatto il suo tempo, comincia ad avanzare la modernità del primo '900 con le sue forme geometriche epurate.