martedì 4 ottobre 2016

Alex Katz: Ada, Lysa, Lucy e le altre....

Se non avessi letto l'articolo di Francesca Bonazzoli sul  Corriere della Sera di martedì 27 settembre non avrei saputo che c'era una mostra di Alex Katz né avrei conosciuto la Galleria Monica de Cardenas che la ospita e che è la galleria italiana di riferimento dell'artista. E' stata una bella occasione perché apprezzo da tempo questo artista nuovayorkese di origini ebree-russe e altrettanto mi è piaciuta la galleria, un appartamento luminoso nel cortile di una casa della vecchia Milano al numero 4 di via Francesco Viganò, proprio a ridosso della modernissima  piazza Gae Aulenti; architetture vecchie e nuove "côte à côte" come direbbero i francesi, un mix in uso da tempo nelle città europee, ma approdata in tempi relativamente recenti sui nostri lidi, sembrava forse un delitto profanare le vecchie pietre con la contemporaneità.
                                           Oona  2006  oil on board   cm 13,5 x 30,5
      Ulla  2008 oil on bord  30,5 x 40,5                               Lysa 1993 oil on board 40,3 x 30,5


Alex Katz ci ha abituati alle grandi dimensioni delle sue tele, ma questa volta no, siamo nel piccolo,  nei minimi sistemi, olii e disegni che oscillano fra i venti e i quaranta centimetri e su quelle grandi pareti della Galeria Cardenas le opere sembrano ancora più piccole. Spiega la cartella stampa: "Presenteremo il lato più intimo del lavoro dell'artista: i suoi piccoli dipinti, chiamati oil sketches o studi preparatori e i disegni. Diversamente dai quadri su tela, questi oli su tavola sono dipinti direttamente davanti alla modella o al paesaggio, spesso "en plein air"....L'abilità di Katz di rendere con poche pennellate la fresca unicità del momento, rivela molto della persona ritratta e delle riflessioni più private e personali dell'artista..."




Naturalmente non manca Ada, la compagna di una vita. Lei è là, minuscola e tutta sola nel biancore della parete eppure è il soggetto preferito dell'artista, la sua musa privilegiata,  la più importante di questa lunga fila di nomi e volti femminili che scorrono. "La dipingo da mezzo secolo perché la amo" dice Alex Katz, una di quelle dichiarazioni d'amore che credo incanterebbe ogni donna. 
(Ada  2016 oil on board cm 30,5 x 23)
  
 Lady in hat  2003 carboncino               Lucy 2013 oil on board  

Innumerevoli i suoi ritratti, Katz è stato infatti riconosciuto come il pittore delle persone, la sua famiglia e la moglie Ada in primis, ma anche gli artisti, i poeti, i ballerini, il mondo della moda e del glamour, la upper class americana insomma, proprio come, ciascuno con l'originalità della propria cifra artistica s'intende, hanno fatto Moise Kisling e Kees van Dongen nella Parigi della prima metà del '900. Una modernità, quella di Katz, che strizza l'occhiolino ai mass media, al cinema, alla fotografia, alla cartellonistica pubblicitaria, e non a caso Katz è stato considerato un anticipatore della pop art. A 89 anni suonati sembra avere la saggezza di non prendersi troppo sul serio e dice: " se cerchi di mettere troppa arte in un'immagine, beh, diventa barbosa, troppo tradizionale. E io detesto annoiarmi". 
                                                    ( Catherine 2005  carboncino cm 39 x 57)
Red House 2015 oil on board  cm 23 x 30
Grey Light  1991  oil on board  cm 23 x 30,5

Non solo ritratti, ma anche bellissimi paesaggi, freschi, nitidi e ricchi di colore. Al concettualismo spesso ostico della contemporaneità, a quell'espressionismo astratto che andava per la maggiore negli States nella seconda metà del '900, quando Alex Katz inizia ad apparire sulla scena artistica, l'artista oppone la sua scelta coraggiosa e controcorrente di una pittura ostinatamente figurativa e cosa c'è di più tradizionale del ritratto e del paesaggio? Una felice sintesi di soggetti e tecniche classiche rivisitate da una sensibilità di moderno realismo. ( Beach 2 2013 oil on board  cm 23 x 30,5)

Homage to Monet  2009  oil on board  cm 23 x 30,5

Uscendo dalla mostra me ne sono andata un po' in giro per il quartiere e mi domando se lo ha fatto anche Alex Katz e cosa ne avrebbe pensato. Sono rimasta intrigata e anche perplessa da un temporary shop "Toilet paper". Toilet Paper Magazine, nato dalla collaborazione fra quel dissacratore contemporaneo che è Maurizio Cattelan e il fotografo Pierpaolo Ferrari: nelle immagini e la loro traduzione in oggetti c'è di tutto: provocazione, sfottò, consumismo, evocazioni dada, pop e surrealiste, linguaggio pubblicitario e business.


PS: Di pittori con lo stesso cognome ne conosco tre: Mané Katz dell'Ecole de Paris, l'americano Alex Katz e il messicano Noe Katz che ho visto in un museo di Omishima in Giappone. Ho cercato senza successo di vedere se c'erano dei legami, forse si tratta solo di un cognome diffuso. Comunque se qualcuno ne sa qualcosa, .... mi avverta per favore  










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