lunedì 24 marzo 2014

chicche della periferia parigina



Finalmente sono stata invitata a pranzo da Madga e Robert nel loro appartamento di Boulogne nella periferia parigina, poco lontano da Saint- Cloud che si intravede al di là del ponte.




Scrivo "finalmente" perché ero molto curiosa di vederlo, di solito li frequento d'estate in quel paradiso assoluto ed essenziale che è "L'étoile de mer" a Cap Martin giusto a ridosso del Cabanon di Le Corbusier (http://www.saranathan.it/2010/09/letoile-de-mer-corbu-e-robert.html) e avevo proprio voglia di scoprire la loro "tana" invernale parigina.
Tanto per cominciare mi sembra una vera casa d'architetto nel senso che ogni dettaglio è studiato nei minimi particolari, dagli armadi nascosti dovunque alle cerniere delle porte, dalla suddivisione degli spazi alla scelta dei materiali, dalla sobrietà formale dei mobili alla loro funzionalità. Rigore, colore, attenzione al particolare ed essenzialità sono del resto le coordinate del movimento del Bauhaus e del lavoro di Le Corbusier che ho avuto modo di scoprire nei vari viaggi fatti insieme e grazie alle spiegazioni degli amici dell'Associazione. http://eileengray-etoiledemer-lecorbusier.org/association/lassociation/
Magda e Robert sono due grandi viaggiatori e la casa è piena di oggetti e ricordi delle loro avventure in giro per il mondo, ma sono soprattutto Le Corbusier e la sua cifra architettonica-artistica che aleggiano per le stanze, attraverso mobili di design, quadri, arazzi, disegni; qui a fianco  per esempio l'originale del quadro "A' l'Etoile de mer règne l'amitié" dipinto nel 1952 in omaggio a Thomas Rebutato, padre di Robert e di cui a l'Etoile de Mer di Cap Martin c'è solo una copia. Le Corbusier onnipresente dicevo, e come sarebbe possibile altrimenti, lui ha segnato tutta la vita di Robert fin dall'infanzia, ne è stato padre spirituale, amico, maestro, hanno lavorato per anni a stretto contatto di gomito? E non a caso Robert viene considerato "la memoria vivente" del grande architetto e che memoria prodigiosa, dal taschino tira fuori in continuazione spezzoni di di ricordi e aneddoti.
Su una parete uno schizzo e note di Le Corbusier per il matrimonio di Magda e Robert nel lontano agosto del 1961. In un angolo un tavolino originale di Eileen Gray, quella straordinaria creatrice irlandese di mobili che nel 1927 comprerà una parcella di terreno a Cap Martin per costruirsi la sua casa di vacanze che ospiterà regolarmente Le Corbusier; 22 anni dopo, nel '49, sorgerà giusto accanto il ristorantino rustico L'Etoile de Mer, inizio dell'avventura umana e architettonica del sito della costa azzurra.

Il Centre Pompidou l'anno scorso ha dedicato una mostra al lavoro di Eileen Gray  e in concomitanza, edizione Archibooks, è uscito il bellissimo libro "Eileen Gray L'Etoile de Mer Le Corbusier Trois aventures en Méditerranée". Questa la dedica che l'amico Robert mi ci ha scritto sopra: " Pour Sara, la véritable histoire de ce site d'exception, où le jeune "Robertino" rencontre son "Guide" Le Corbusier et découvre l'architecture".
Altra chicca di Boulogne- Billancourt i giardini e il museo di Albert Kahn che gli amici mi propongono di visitare insieme. Sul momento mi confondo col nome e penso a quell'architetto modernista estone-statunitense Louis Kahn di cui avevamo visto l'Indian Institute of Management ad Ahmedabad nel viaggio comune in India, ma non centra proprio niente, qui si tratta di tutt'altra persona, cioè Albert Kahn, banchiere e mecenate. Personaggio molto particolare questo Albert (1860-1940): grande amico del poeta indianoTagore, dello scultore Rodin, del filosofo Henri Bergson, giusto per dare un'idea del livello delle sue frequentazioni, lui è lanciatissimo con grande successo nella finanza tanto che creerà una sua banca, ma odia le mondanità, non lo trovi mai negli appuntamenti del tout Paris che contano, presente solo regolarmente al festival di Bayreuth, il tempio wagneriano per eccellenza, e oltre alla musica ha un'altra grande passione, quella dell'arte dei giardini.  

Nella sua proprietà di vari ettari della periferia parigina si fa creare un giardino molto in voga nel
XIX°  secolo fra i super ricchi che se lo potevano permettere, ovvero una specie di giardino "mappamondo" dove sono rappresentate più ambientazioni paesaggistiche, proprio come alla Fondazione Ephrussi-Rothschild di Cap Ferrat (http://www.villa-ephrussi.com/). In questo di Albert Kahn si possono ammirare fra l'altro due giardini giapponesi con tanto di fiume di pietra e padiglione del tè, un giardino alla francese con roseto, un giardino inglese, una grandiosa serra- giardino d'inverno e una foresta tipica dei Vosgi, natura e mondo rurale ebraico-alsaziano tipici dell'infanzia del proprietario dei luoghi, qui sotto in fotografia e dipinto mentre ormai in là con gli anni passeggia nei suoi amati giardini.
A dire il vero, più che i giardini, sono le idee, le scelte di vita, le azioni concrete di questo personaggio fuori dal comune che mi hanno colpita. La sua fortuna subirà un rovescio terribile con il crack alla Borsa del '29 e perderà tutto, sarà infatti il "département de la Seine" ad acquistare nel 1936 la proprietà e le collezioni di Kahn, ma nei suoi precedenti trent'anni fasti l'uomo consacra vita e patrimonio ad operare per i suoi ideali di pace nel mondo e per lo sviluppo della conoscenza fra i popoli. Crea e sostiene infatti numerose istituzioni filantropiche quali un Centro per la medicina preventiva, altri per la ricerca biologica e la documentazione sociale, il Comitato di Soccorso Nazionale per le vittime della prima guerra mondiale, a lui si deve la prima cattedra di geografia umana al Collège de France e nel 1900 il grande contributo per la fondazione dell'Istituto Generale di Psicologia dell'Università di Parigi. 
foto dagli "Archives de la Planète"
La "Societé Autour du Monde" creata nel 1906 per offrire borse di studio che finanzino viaggi, studi e lavori di giovani studenti e soprattutto "Les Archives de la Planète"del 1909 costituiscono però il patrimonio più significativo che Kahn abbia lasciato. Appellativo ambizioso questi "Archivi del Pianeta", ma di che cosa si tratta? Con la convinzione che la conoscenza delle culture straniere favorisca e incoraggi il rispetto e le relazioni pacifiche tra i popoli e consapevole che il 900 sarebbe stato testimone di grandi cambiamenti con la prevedibile scomparsa dei modi di vita tradizionali di popoli e etnie, Albert Kahn arruola e finanzia uno stuolo di fotografi e operatori cinematografici  che pilotati da uomini di scienza se ne vanno in una cinquantina di paesi in giro per il mondo a documentare usi, costumi, tradizioni di genti sconosciute ai più, proprio gli albori degli studi di ricerca sulla geografia umana.

"Archives de la Planète"
I gruppi di lavoro di Kahn utilizzano due invenzioni recenti dei fratelli Lumière ovvero la cinematografia (del 1895) e l'autocromia (del 1907), che è il primo procedimento industriale per realizzare le foto a colori. Gli Archivi di Albert Kahn a disposizione del pubblico e di studiosi comprendono 4000 placche stereoscopiche (fotografie tridimensionali) in bianco e nero che illustrano i viaggi di Albert Kahn e 72000 placche autocrome degli operatori dell'organizzazione "Les archives de la planète" ( la più grande collezione al mondo del genere) e da ultimo all'incirca 100 ore di proiezione di film 35mm in bianco e nero muti. Provvederà la crisi del '29 ad interrompere questo progetto globale di conoscenza e documentazione, ma non è un'intuizione da poco a inizio '900 la registrazione del reale attraverso l'immagine e mi sembrano nobili motivazioni e obbiettivi sottesi.
"Archives de la Planète"
"Archives de la Planète"
in chiaro la carta dei paesi fotografati e/o filmati per "les Archives de la Planète"


  
    

1 commento:

  1. I tuoi amici Magda e Robert hanno una casa molto bella e bizzarra. Penso soprattutto a quel passaggio circolare tra due ambienti (reminiscenza o ispirazione della Hobbiton di Tolkien?). Sei fortunata ad avere amicizie come loro, ma direi che forse la fortuna maggiore è la loro per averti conosciuta.
    Mi piacciono anche i giardini di Albert Kahn, particolarmente il ruscello di ciottoli. Un'altra cicca dalla nostra globetrotter.

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