lunedì 17 dicembre 2012

Tokyo: passeggiate museali


A Tokyo tre giorni all'andata e due giorni al ritorno a fine viaggio, veramente dei tempi ridicoli  per una gigantesca metropoli dalle mille facce e dalle innumerevoli opportunità, giusto il sentore del Zeitgeist, lo spirito del tempo. Siamo andati al Nezu Museum, distrutto nel '45 e ricostruito nel '54,  interessante sia per le collezioni di opere asiatiche provenienti dalla Cina, Corea e Giappone naturalmente (calligrafie antiche, maschere di teatro, ceramiche, lacche, oggetti del Buddhismo, stampe, paraventi,  antichissimi servizi da tè ) che per la Galleria del 1991, nuova estensione del museo e il parco all'intorno.

Questa bellissima istituzione la si deve al mecenatismo di un grande collezionista, il Signor Nezu,  Presidente delle Ferrovie giapponesi e di una catena di grandi magazzini. Mi ha colpito in particolare un bronzo cinese della dinastia Shang dei XIII°-XI° secoli prima dell'era volgare e la denominazione di un servizio da tè "Tea in late autumn". Già, una raffinatezza senza pari, per ogni stagione ci sono utensili, servizi e decori diversi per la cerimonia del tè. Nel mese di ottobre il braciere del tè viene avvicinato agli ospiti seduti intorno per riscaldarli mentre il contenitore di acqua fredda è allontananto verso una più lontana parete laterale.
E nel curatissimo giardino distinte signore in kimono passeggiano. Tutto veramente perfetto come in un film, quasi irreale.
Di grande effetto per contenitore e contenuti  a Roppongi il Design Sight 21-21 concepito nel 2007 da Tadao Ando, il primo museo del design aperto in Giappone amministrato attualmente dai tre più famosi designers locali, cioè Issey Miyake, Taku Satoh e Naoto Fukasawa. Occasione per apprezzare una volta ancora le linee pure ed essenziali dell'architetto Ando e per conoscere l'opera, che mi è piaciuta tantissimo, di Ikko Tanaka, di cui si tiene attualmente una personale.

Visto solo dall'esterno il Watari-Um Museum di Mario Botta e trovato purtroppo chiuso per restauro il National Museum of Western Art di Le Corbusier e dei suoi allievi.


Il Tokyo National Museum, distrutto in parte dal terremoto del 1923 con le più belle collezioni al mondo di arte nipponica, un patrimonio artistico di 89.000 opere di storia, belle arti, arti applicate, oggetti naturali, si sviluppa su un'area molto grande e si compone di 5 edifici. L'ultimo costruito in ordine di tempo è il modernissimo edificio-galleria proposto da Yoshio Taniguchi nel 1999, che conserva i tesori nazionali, vale a dire 319 opere offerte dal Tempio Horyuji di Nara alla famiglia imperiale.

Con Gastone abbiamo lasciato il gruppo e abbiamo optato per l'edificio principale, il HonKan dove è stato un tripudio di statue, sculture, ceramiche, maschere iniziate ad essere create nel VII° secolo e sviluppatesi poi grandemente con il teatro No, pitture buddhiste e profane, armi di tutte le epoche.


Stupendi una scatola di scrittura del XV° secolo, una teiera del XVII° e un Kannon seduto in legno con pigmenti d'oro intorno al 1300.




Guardando fuori da una finestra uno spettacolo altrettanto bello quanto i capolavori dell'interno: 
L'ultima visita museale, in un grandissimo parco alla periferia della capitale è stata al Edo-Tokyo Open-air Architectural Museum che in una superficie di più ettari ha trasferito, ricostituito, restaurato, edifici di interesse storico-architettonico offesi da terremoti, incendi, bombardamenti mostrando anche interni e situazioni di vita quotidiana degli ultimi due secoli.

E poi, regalo del ritorno in autobus, non di legno o restaurata ma viva e vegeta in carne ed ossa la vista di questa bellissima bambina seduta accanto alla sua mamma.

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