giovedì 6 dicembre 2012

Tokyo: métro-boulot-dodo


La sintetica espressione francese "metropolitana-lavoro-nanna" ha cominciato a circolare nel maggio '68 e poi è stata definitivamente adottata nell'uso comune. Nel sogno mai realizzato di cambiare il mondo si voleva sottolineare la vita alienata delle persone che si riduceva a queste tre sole funzioni, non c'era il tempo per fare altro, l'amicizia, l'amore, il divertimento, le cose più belle.

Ho trovato métro-boulot-dodo molto attuale anche ora a distanza di tanti anni. Queste foto sono state scattate sulla metropolitana di Tokyo, ma probabilmente, se non ci fossero gli occhi a mandorla, sarebbero le stesse di qualunque metropolitana di una grande metropoli, New York, Parigi, Londra, Mosca e tante altre. Se ne conoscono da sempre le ragioni, distanze immense, ore passate nei trasporti, ritmi lavorativi incalzanti e  lo stress che attanaglia. Così risulterebbero possibili due sole alternative, smanettare sul telefonino o scivolare inesorabilmente fra le braccia di Morfeo.

 Come volevasi dimostrare tutto il mondo è paese e anche il mio amico-compagno di viaggio, si è lasciato tentare dall'esempio giapponese. Sogni d'oro, Robert!

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