lunedì 9 gennaio 2012

Mentone e i molari di Cocteau

Il titolo di questo post può suonare irrispettoso, ma vista la personalità eclettica e totalmente anticonformista di Jean Cocteau mi permetto di osare, lui forse se la riderebbe. Decisamente la Costa Azzurra negli ultimi tempi sta riservando belle sorprese, dopo lo stupendo spazio Bonnard al Cannet, si è appena aperto a Mentone il modernissimo museo concepito dall'architetto Rudy Ricciotti. Ispirato dalle molteplici sfaccettature di Cocteau che sintetizza la sua opera come "objet difficile à ramasser" Ricciotti ha pensato una struttura "spezzettata e inafferrabile" come l'artista.

Museo dedicato a Cocteau, un "touche-à-tout" come dicono i francesi, scrittore, poeta, drammaturgo, pittore, cineasta, bulimico di tutte le esperienze della vita e dell'arte, inclassificabile perché fuori da ogni schema come un D'Annunzio o un Pasolini, artisti controversi la cui cifra è stata "sorprendere", "disturbare", "sovvertire" il perbenismo borghese. Non a caso Cocteau avrà occasione di dire "tout ce qui compte a commencé par etre subversif".  La costruzione, costata 14 milioni di euro e la cifra sembra spropositata, è un' alternanza di cemento e vetri oscurati che dall'esterno nascondono gli interni e viceversa dall'interno si aprono al mondo brulicante intorno, il mercato, la strada, le macchine, il mare. Malgrado scorci architettonici di indubbio fascino, la struttura esterna soprattutto da lontano mi ha lasciata perplessa, l'architetto si è trasformato in dentista, mi è sembrata una lunga fila di molari.
Grazie alla generosità di Séverin Wunderman, un collezionista americano appassionato dell'opera proteiforme di Cocteau raccolta nell'arco di una vita, il nuovo museo può contare sulla sua intera collezione  donata alla città di Mentone nel 2005. Complessivamente 1800 opere, di cui 990 di Cocteau, 450 lavori di artisti a lui vicini come Picasso, Modigliani, De Chirico, Foujita e un fondo eccezionale di 360 opere legate alla grande Sarah Bernhardt, con  Vaslav Nijinski  mitico protagonista dei rivoluzionari Balletti Russi di Diaghilev a Parigi, i due "mostri sacri" di Cocteau.

La visita della produzione artistica di Cocteau continua al Bastion, fortino del XVII° secolo da lui trasformato in museo tra il 1958 e il 1963 dove sono presentati i suoi lavori mediterranei, fra cui i famosi disegni degli "Innamorati" ed alcune sue ceramiche e i decori alla sala dei matrimoni nel Municipio cittadino.

Per gli amanti di Cocteau imperdibile a Villefranche, a pochi chilometri di distanza,  la Cappella Saint Pierre, omaggio dell'artista ai pescatori locali. Per gli amanti della poesia imperdibile Cocteau, "poeta" in ogni sua manifestazione artistica, grafica, filmica o di scrittura, basti pensare alla pièce teatrale "La voce umana" o al suo ultimo lungometraggio "Il testamento di Orfeo".
Lettre d'adieu à Federico
Chante. Par la bouche de ta blessure. Par la bouche entrouverte de ta blessure. Par la bouche grande ouverte de ta blessure. Par l'oeillet mouillé cramoisi de ta blessure. Par la grenade luisante de ta blessure. Par le rire atroce du dentier d'un cheval de picador au soleil de ta blessure. Par le lait sombre des lèvres du nouveau-né de ta blessure. Par la lave du volcan de ta blessure. Par les mouqueuses de l'oursin ouvert en deux de ta blessure. Par la caverne où se réveille en sursaut le gitan de ta blessure. Par l'étoile écarlate sur les ruines de ta blessure. Par l'encre rouge du dernier poème de ta blessure.(1)


La scoperta del nuovo museo è stata naturalmente occasione per vagabondare per Mentone, i  vicoli, le case dipinte, il mercato.
 Veramente straordinari la Basilica barocca Saint Michel, le rampe più tardive di metà '700 per accedervi e il sagrato dove si tiene in estate un prestigioso e ambitissimo festival musicale. Il pittore Raoul Dufy ne ha fatto un bellissimo acquerello che si può ammirare alle Museo delle Belle Arti Jules Chéret di  Nizza.
  
Tornando verso Nizza sul lungomare della "Basse Corniche" una veloce tuffata in quel Disney World che è Montecarlo. Anche qui bei palazzi antichi, musei interessanti, sculture nei giardini, scorci panoramici e per molti l'imprescindibile attrazione del Casinò, ma non amo questo luogo, mi è sempre sembrato finto, lusso, ostentazione di ricchezza, luci, vetrine sfavillanti, neanche una foglia fuori posto, troppo di tutto. Alcuni definiscono Montecarlo "paese d'operetta" e forse hanno ragione.

(1)  Jean Cocteau: La Corrida du Ier Mai   Les Cahiers Rouges Grasset

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