lunedì 5 dicembre 2011

no domingo a zonzo per Funchal

Andare una domenica a zonzo senza meta è certamente il modo che preferisco per vivere una città e Funchal ha ancora sorprese nella sua bisaccia per noi. Per cominciare in pieno centro città l'austero Palazzo di Giustizia. La dea greca Dike non viene qui rappresentata con le tradizionali due bilance, ma "salomonicamente" con la spada in mano.


Subito dietro, girato l'angolo, uno dei palazzi-musei del vino, col turismo la principale attività di lavoro e reddito dell'isola. Per tre giorni c'è una fiera dell'artigianato locale: ricami fatti a mano, intreccio di vimini, lavorazione ed intarsi del legno, degustazioni.

Ci accolgono sempre sorridenti e gentilissime le giovani locali con le teste cinte di Bacco e primavera ed un'amiccante botte allegramente rimaneggiata alla Niki de Saint Phalle.  Cielo blu, aria tersa, passeggio per vicoli e viali alberati, atmosfera rilassata e tranquilla dei giorni di festa, mi colpisce un succinto bikini intrecciato sospeso al tronco di un albero, bello ma temo scomodo, maestosa una signora che con il coloratissimo costume tradizionale ricama e il suo lavoro sembra uno strascico nunziale.

 
Incontriamo poi in piazza del Municipio, una chiesa talmente gremita per la messa domenicale che la gente deve rimaner fuori. Qui la religione è ancora molto sentita,  mai visto da anni una cosa del genere in Italia a parte forse le funzioni in San Pietro, purtroppo la bella "Praça" è tutta piena di macchine, evidentemente ce l'hanno anche qui il problema del parcheggio, infine l'angolo pieno di fascino della cappella seicentesca di San Luigi di Tolosa.

Come seguendo il richiamo del pifferaio magico,  per un buon caffè si va al Golden Gate, che risale all'epoca dello Jugendstil, all'angolo della Avenida Arriago con l'Avenida Zarco, lo scopritore dell'isola.   I notabili locali ci vengono per leggere i giornali, incontrare gli amici, Gastone e la sottoscritta sull'onda di una musica stupenda. Tre chitarre che suonano da dio, la ragazza di Ipanema, Maria Elena, l'aria di Meki Messer dell'Opera da tre soldi, blues della Nuova Orleans e più tardi, in nostro onore, Malafemmena.  Gastone si becca il sole e gode del concerto inaspettato. Lasciati sul marciapiede gli arnesi del mestiere, ogni tanto gli strimpellatori vengono a sedersi al bar a farsi una birretta, facciamo conoscenza, quello con cappello è ungherese, ma parla benissimo l'italiano, perché lasciato il suo paese negli anni difficili del comunismo vive con i compagni da lungo tempo a Venezia e suonano tutti i fine settimana al prestigioso hotel Bauer sul Canal Grande e durante la settimana nei locali sul lago di Garda. Per la prima volta sono venuti per tre mesi a svernare a Madeira e vedere che aria tira, musica di strada di giorno e nei ristorantini la sera, i turisti di passaggio delle navi di crociera sono generosi e poi loro la libertà la intendono così.  Comincio a pensare che io della vita non ho capito niente e che  forse sono loro ad aver ragione.
E poi oggi, follie, la solita insalatona che ci mangiamo abitualmente a pranzo, la vorrei degustare al Reid's Palace Hotel non perché sia lussuoso, ma perché è un luogo storico, come il King David di Gerusalemme o il Gran Hotel di Rimini o il Negresco di Nizza, tanto per dire,  quei luoghi in cui ti immagini che i muri parlino, che in qualche modo raccontino di tutto ciò che hanno visto passare. Al Reid's, classico e molto "english" hanno alloggiato Sissi, Churchill e le teste coronate di mezza Europa e anche Gregory Peck e Roger Moore (per le estimatrici) come dimostrano le  foto lungo i corridoi. Atmosfera ovattata, passi felpati sui tappeti degli innumerevoli saloni e insalata raffinata ma minuscola, un piatto abbondante pare non sia mai chic.
Nel parco di Santa Catarina vediamo solo il giardino degli uffici amministrativi del  Presidente del governo regionale dell'isola a statuto autonomo, un mercatino di roba vecchia, tutto quello che ci sta in macchina e  per la prima volta una statua di Elisabetta d'Asburgo.

Sempre in questo quartiere di Quinta Vigia avevo grande curiosità di vedere il casinò, progettato da Oscar  Niemeyer; documentandomi sull'architetto brasiliano per il Palazzo Mondadori, avevo letto di questa sua realizzazione a Funchal. Francamente la struttura circolare non mi è piaciuta molto. Madeira però è un'isola vulcanica e forse, chissà, la forma della struttura per i giochi d'azzardo potrebbe evocare proprio un vulcano.


Cavalli al  galoppo sui comignoli delle case, fontane e parchi in fiore,  avocadi che pendono con generosa nonchalance dagli alberi, l'oceano, spartiacque dal mondo e la nave.....va. Mi chiedo dove siamo, ma chi si crede di essere quest'isola? forse il paradiso terrestre? Nell'Eden di prima di quella famigerata mela?

1 commento:

  1. a me piace molto quello che hai scritto, motlto bello silvia

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