venerdì 6 maggio 2011

Marrakech: 0678579072

Telefono: 0678579072. Do subito una dritta a Paolo che vive a Marrakech. Gli capiterà senz'altro di aver bisogno di un idraulico e questo  è sicuramente formidabile. Uno che si presenta così in mezzo alla strada non ha certo bisogno di seguire un PhD di marketing ad Harvard, ha capito già tutto da solo e pazienza se a plomber manca una "i", cos'è in fondo una semplice vocale di fronte al business?


 Per il dentista che si presenta anche lui "concretamente" avrei qualche perplessità, ma non si sa mai, per chi è interessato, ho conservato il numero di telefono in agenda.

Penso che la varietà e la ricchezza artigianale di un paese la dica lunga sulla sua storia, la sua creatività, le tracce di un passato di scambi ed incontri composito ed articolato. I vari souk ed atelier di Marrakech sono una testimonianza viva e pulsante di tanti saperi custoditi come tesori e rinnovati nei secoli. Ogni quartiere della medina ha una sua specificità, ceramiche, lavorazione del ferro, tavole di legno adoperate come lavagne per studiare e scrivere il Corano, intagliatori di pietra che sotto i loro scalpelli sembra diventare soffice merletto, l'occhio è disorientato da tante sollecitazioni.
Qui i ragazzi, dopo la scuola, vanno a bottega, ad imparare il mestiere sul campo. Solo le  specialità dei tintori e quelli che fanno i setacci sembrano in crisi, ormai ci sono le colorazioni artificiali e la plastica, queste attività non attirano più. Ma per il resto, .....sciambola 
A vedere dove e come lavorano i conciatori non ci siamo andate, francamente l'avevo fatto la volta scorsa e mi è bastato, malgrado il mazzetto di menta che ti danno all'ingresso per attutire l'impatto, a distanza di anni ho ancora quell'odore pungente ed acre nella memoria delle narici e poi da tutti gli splendidi borsoni  da viaggio esposti, esala un ....profumino. All'epoca il mio compagno di una vita non ancora dissoltosi nelle brume metropolitane ne aveva comprato uno che è poi rimasto due mesi in balcone a prendere aria. Il tripudio di colori delle babbucce però  non si può ignorare.
Naturalmente da buone turiste non potevamo lasciarci scappare l'Herboriste du Paradis, l'Erborista del Paradiso, un nome una garanzia, attaccata alla Moschea Ben Youssef, in assoluto la più antica della città. Spezie erbe e medicamenti di tutti i tipi e per ogni malanno. All'imbonitrice non le è sembrato vero, un pollaio di dodici galline con rughe ed acciacchi a volontà, figuriamoci, una manna dal cielo, guadagno assicurato per tutta la giornata. Le è andata proprio bene, all'uscita ognuna di noi aveva il suo bravo sacchetto in mano con gli elisir dell'eterna giovinezza e in regalo un rossetto magico, verde all'apparenza ma che faceva le labbra rosse. Io mi sono lasciata tentare da una crema al latte di cammella che avrebbe la proprietà di far scomparire le macchie della pelle. Non è che ci creda tanto, ma l'idea del latte di cammella mi ha sfrucugliato la fantasia, mi sono immaginata come le principesse egiziane ai tempi dei faraoni. Tisane per i reni, per la vescica, per il fegato, per la costipazione, per dimagrire, per non parlare della panacea dell'olio di Argan; avrei comprato senza esitazione anche due chili di pozione magica per trovare un nuovo grande amore, il "coraçon" sogna di battere disordinatamente ancora, ma non c'era, non la vendono, forse mi devo rivolgere più a sud ad uno stregone dell'Africa nera.  
 Le spezie invadono comunque tutta Marrakech, secondo me per creare  le punte di queste montagne profumate i marocchini si ispirano al becco delle cicogne che fanno i nidi sui minareti delle moschee.

Visitiamo anche la cooperativa solidale femminile Al Kawtar, fondata nel 2006 da una sponsor canadese che si prefigge di dare a donne in difficoltà o portatrici di handicap la possibilità di imparare un mestiere e guadagnarsi da vivere  autonomamente ed in uno spazio protetto. Il centro, spazioso e luminoso, offre assistenza completa con vitto, alloggio, assistenza medica, corsi di alfabetizzazione e l'assistenza tecnica per imparare a ricamare e a cucire. I loro manufatti sono bellissimi, tutti fatti a mano ed in fibre naturali e si possono comperare in sede Derb Zaouia Laftihia 3. Mouassine o nella loro boutique rue Laksour 57.
Ultimo flash, i miei più sentiti omaggi alla signora che davanti alla fermata di un autobus indossa questa sgargiante jallabiah rossa. L'ho ripresa di spalle perché a differenza dei birmani, qui non è cosa gradita farsi fotografare, si coprono il volto se vedono l'obbiettivo.  Circolano tante donne tutte nere nere, più di un tempo purtroppo, col colore è proprio un'altra cosa.
  


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