mercoledì 10 novembre 2010

Israele: sababa

Quando sento parlare in autobus, per strada, in spiaggia, nei miei vagabondaggi senza meta, capisco pochissimo o niente, ma sono curiosa come una scimmia e ascolto; una parola ricorre spesso, soprattutto nelle conversazioni fra giovani: saibaba, saibaba. Ma che ci azzecca- mi chiedevo- il guru indiano? Niente, proprio niente, difatti allungando meglio le orecchie ho capito che si trattava di sababa. Sababa da queste parti è una parola magica, una specie di jolly da usare in positivo in tutte le situazioni e vuol dire  un sacco di cose:: va bene così, OK, non c'è problema, d'accordo, non ti preoccupare, cool,.  Nel mio procedere auditivo mi sono fatta l'idea  che "sababa" sia ben più di una parola, di un semplice intercalare, sababa secondo me è un vero e proprio way of life, una filosofia per vivere, un modo fatalistico e gioioso di approccio alla realtà, particolarmente sentito forse nei sud del mondo. Se per esempio cerco di fare un estratto di nascita e l'impiegata dopo aver scrutato lo schermo del computer mi comunica con lo sguardo glauco che io non esisto e cinque minuti dopo per miracolo mi trova e torno ad esistere, io mi meraviglio, ma mio cugino che gentilmente mi accompagna no. Perché? ma perché sababa!. Se vado a cercare la casa e la strada dove sono nata, scopro che la via è scritta in modo diverso. E allora? Pare che molte strade qui abbiano dei cartelli diversi, e poi cosa mai sarà una "s" in più o in meno di fronte all'eternità? that's life, sababa!

Se arbitrariamente mi permetto di applicare  il criterio sababa, succede che vedendo gli strumenti di lavoro in un angolo e il netturbino in un altro, non penso -ma guarda sto lavativo- ma -poverino, si vede che era molto stanco-. sababa!   

E se incontro in pieno centro una casa con giardino stupendo e rigoglioso e proprio proprio accanto una schifezza, invece di rammaricarmi o incazzarmi userò la magica espressione?

Ho certamente dilatato e alterato a modo mio il significato della parola, però ormai il dubbio si è insinuato nei miei pensieri. Non è che tra le potenzialità espressive inespresse e segrete di sababa c'è anche - ma chi se ne frega e andiamo avanti così? 

1 commento:

  1. e allora sababa! quando torni di accoglierò con una canzone delle nostre riveduta e corretta con un bel sababa.
    bacioni,
    liliana

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