giovedì 4 novembre 2010

Tel Aviv: Ajami

Conoscevo il vecchio borgo di Jaffa, alla periferia sud di Tel Aviv, la lunga e stupenda passeggiata lungomare che vi porta, il cuore del quartiere riabilitato con gusto misto a vecchi negozietti, mercatini, casino e disordine levantini

 conoscevo il vecchio porto, i ristorantini,


le belle iniziative culturali ed artistiche che vi si organizzano

ma ignoravo totalmente la realtà di Ajami. Ajami è un quartiere a sud della vecchia Jaffa, fondato a fine '800 da arabi maroniti, si snoda sulla collina verso l'interno, proprio dopo il porto. Il quartiere è stato teatro di grandi scontri durante la guerra di Indipendenza israeliana. Il 13 maggio 1948, un giorno prima della dichiarazione dello Stato di Israele, la popolazione di Jaffa, a maggioranza araba, si  ribellò, molti oppositori resistenti ripararono ad Ajami, altri furono espulsi o emigrarono. Il quartiere di Ajami, quartiere sempre "politicamente caldo", è  stato soggetto negli anni a  controlli e limitazioni da parte del governo israeliano. Ajami nel tempo si è progressivamente degradato, povero, malfamato, grande spaccio di droga, uno di quei posti, credo, in cui la polizia israeliana certo non ama entrare. Nel graduale processo di urbanizzazione e ricomposizione del tessuto sociale misto, arabi, cristiani ed ebrei, ci sono alcune iniziative di successo come l'Arab-Jewish Community Center o il Peres Center for Peace, progettato dal punto di vista architettonico dal nostro Massimiliano Fuksas, ma innegabile il contrasto tra lo sforzo
immobiliare di lusso delle nuove case prospicienti al mare e l'interno ancora in degrado. Gli abitanti di Ajami si sentono fanalino di coda e regolarmente protestano, non so con quale successo e il film israeliano dal nome omonimo, Ajami appunto, ha messo il dito sulla piaga suscitando un grande dibattito nel paese. Con attori non professionisti, semplici abitanti del quartiere, candidato per il miglior film in lingua straniera agli Oscar 2010, affronta proprio questa realtà spinosa con 5 storie di ordinaria vita quotidiana ad Ajami. 


La grande stupenda sorpresa è che la passeggiata lungomare non termina più al porto di Jaffa, ma costeggiando dapprima Ajami permette di arrivare a piedi o in bicicletta fino a Bat-Yam, cittadina ancora più a sud del comprensorio della grande Tel Aviv.


2 commenti:

  1. Bella la tua descrizione!
    Di Ajami abbiamo imparato qualcosa da una Guida turistica,Iosi Goldberg ,che ha studiato proprio quella zona.
    Ajami e stata fondata tra gli anni 1831-1840 da Ivraim Phacha che voleva conquistare il porto di Jaffa dai turchi e trasformarlo in un porto principale nella zona. Per conquistarlo porto soldati di origine egiziana e li dispose attorno alle mura di Jaffa.
    Alla fine del 19 secolo arrivo a Ajami la popolazione araba maronita dal Libano specializzata nella produzione della seta.Lo sfogo naturale era il mare dove potevano gli abitanti godere della bella spiaggia, ma al tempo del mandato britannico gli inglesi vollero ampliare il porto e buttarono detriti nel mare adiacente alla spiaggia fino a asciugare una parte sulla quale crearono i magazzini del porto.
    70000 arabi maroniti vivevano nella zona prima della guerra di indipendenza ,ma la maggiore parte scapparono impauriti dalla nuova situazione credendo di potere rientrare dopo breve tempo ,e ne rimasero solo 3500.
    All'inizio il governo militare raduno gli arabi rimasti a Jaffa ad Ajami e poi trasferi in questo quartiere anche una quantita di nuovi immigranti.Si creo nel quartiere una situazione di tensione, poverta e malavita.
    Nel tentativo di sanare questa zona le autorita Israeliane agevolarono la distruzione delle vecchie abitazioni cadenti e darono opportunita per la popolazione locale di trasferirsi in zone piu nuove.Le case abbandonate furono distrutte e i detriti forono accumulati anche essi vicino al mare.
    Solo piu tardi ,negli anni 90 ,cominciarono ad arrivare nella zona ebrei israeliani ,alcuni anche benestanti ,attratti dal meraviglioso paesaggio e dalle possibilita di fare un buon investimento.
    Negli ultimi tempi ove era l'ammasso di detriti e stata costruita una bellissimo parco e passeggiata al mare ,e tutta la zona viene ristrutturata e conservata.
    Miriam

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  2. grazie Miriam di aver ampliato ed arricchito le mie modeste informazioni. Spremiti le meningi e raccontami sempre tutto quello che sai di questa realtà di cui ignoro ancora molto, ne sono golosa. sara

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