sabato 27 maggio 2017

Périgueux e già la voglia di tornare da queste parti

Périgueux è l'ultima tappa del nostro periplo perigordino. Geograficamente proprio al centro della regione, Périgueux è città che ha sulle spalle 2000 anni di storia, un insediamento gallo-romano molto popolato fin dall'antichità e oggi conta all'incirca 30.000 abitanti. Fondata sulle rive del fiume Isle, affluente della Dordogna, è la capitale dell'intero dipartimento. La romanizzazione della popolazione gallica pare sia stata rapida ed indolore e rimangono tuttora tracce di un porto fluviale, templi, un anfiteatro e abitazioni del I° e II° secolo poi rimaneggiate nelle epoche successive.
Francamente mi sarebbe piaciuto visitare il sito-museo Vesunna concepito da Jean Nouvel, occasione per immergersi, grazie a tutti i reperti, nella vita quotidiana e nei costumi del ricco passato cittadino, ma avevamo poche ore a disposizione e abbiamo preferito girellare senza meta per strade e stradine. Quello che risulta evidente, anche nel breve tempo di una visita superficiale, è che a differenza di tutti gli altri luoghi visitati,  Périgueux è più grande, articolata e composita, non solo medievale, si passa dal retaggio romano anche ai gran boulevard e ai bei palazzi rinascimentali; non a caso si contano ben 53 monumenti storici repertoriati.
Mi ha molto incuriosito un edificio di metà '800 che ho inizialmente pensato essere una sinagoga, salvo poi scoprire che si trattava invece della sede della loggia massonica del Grande Oriente di Francia; la massoneria francese non ha conosciuto tutti gli scandali di casa nostra. Su una targa c'è scritto che le sculture del palazzo erano state distrutte per ordine del governo di Vichy.  Davvero imponente la cattedrale cittadina Saint Front. Iscritta  al patrimonio mondiale dell'Unesco, questa basilica di ispirazione orientale a croce greca ricorda San Marco di Venezia. La torre campanaria del XII° secolo separa l'antica chiesa latina preesistente dalla costruzione bizantina. E' servita da modello all'architetto Abadie che l'ha restaurata nell'800 per costruire in seguito il Sacré Coeur a Parigi. Nel Medioevo la cattedrale Saint Front costituisce una tappa importante sul cammino di Compostela e la si trova citata in una guida del pellegrino redatta nel XII° secolo. 

Questo è l'ultimo post del nostro giro nel Périgord e meno male che sono stati solo quattro giorni sennò temo ne sarebbe venuto fuori un romanzo. Il fatto è che ho trovato bello proprio tutto e ogni luogo visitato mi è sembrato meritevole di attenzione e descrizione, la gioia poi di stare con i ragazzi e mio nipote, non ne parliamo, sono così rari questi momenti privilegiati. Le opportunità offerte dalla regione sono davvero innumerevoli e giuro che non riceverò nessuna percentuale dall'ufficio turistico per la propaganda.  Nel Périgord mi piacerebbe proprio tornarci, vedere altri borghi, i tetti così particolari delle case, i fiumi, la campagna, i siti preistorici e castelli a mai finire. Ne abbiamo intravisti un sacco strada facendo, ma nessuna visita dal di dentro. In particolare avrei avuto curiosità di entrare nel castello di Milandes di fine '400 e nei suoi giardini perché è stata per 30 anni la residenza di Joséphine Baker e della sua numerosa prole adottiva e nel castello dove viveva Montaigne, la sua biblioteca si trova al terzo piano di una torre, chissà che atmosfera!
Castello di Milandes
Grazie di cuore ragazzi, giorni bellissimi. Mi ci porterete ancora nel Périgord???


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