giovedì 24 novembre 2011

Funchal: rua Santa Maria


Solo due giorni, ma Madeira mi sembra bellissima da subito e per la verità non ne dubitavo, isole e città sui fiumi non tradiscono mai. Avrei voluto mettermi tranquilla e scrivere visto che in camera c'è internet e funziona benissimo, ma i ritmi di Gastone sono notoriamente sostenuti e la sera stramazzo a letto in un sonno ristoratore. Oggi però è il suo compleanno, di una signora non si dicono mai gli anni, e questa sera per festeggiare andiamo al locale di Fado più rinomato di Funchal, un nome una garanzia, "Marcellino pane e vino", da bambina ne facevo la raccolta di figurine. Quando parlano veloce in portoghese non capisco una parola, sembra quasi una lingua slava, ma a leggerlo non c'è problema ( a proposito, "bombeiro" non vuol dire bombarolo, ma pompiere) e sul giornale locale si dice che la Camera Municipale di Lisbona  ha proposto all'Unesco la candidatura del Fado come Patrimonio Immateriale dell'Umanità; si saprà il verdetto proprio nella riunione di questi giorni a Bali. Per restare in vita il Fado con la sua struggente saudade deve continuare ad essere cantato, mi chiedo cosa potrebbe fare l'Unesco.

Siamo in camera che ci facciamo docce ed abluzioni varie per l'uscita musical-mondana ed ecco che bussano alla porta, chi sarà? apriamo in accappatoio, torta con panna e candelina accesa e champagne da parte dell'albergo per la festeggiata, mamma che gentilezza, peccato che siamo astemie entrambe, ma al dolce faremo onore!

Naturalmente all'inizio in giro per la città senza leggere la guida e senza meta, questione di cominciare a usmare l'atmosfera locale; capitiamo in Rua Santa Maria, una di quelle animate da sempre della città vecchia, il quartiere della movida di Funchal con tutte le sue stradine brulicanti di ristorantini e negozietti.
Non ho letto che ci sia la tradizione a Madeira di dipingere e decorare case, ma nel 2010 i negozianti della via hanno coinvolto studenti delle Belle Arti e artisti per dare un nuovo look al quartiere e forse vivacizzarlo ulteriormente per il turismo. E' così sorta "l'Arte delle Porte Aperte". Alcune sono veramente belle e c'è di tutto, dagli echi di Mirò a quelli di Mondrian, dall'ispirazione sacra a quella naif, dai murales di street art alle caricature da fumetto.

La fantasia non manca, ma forse è proprio l'isola ad ispirare, nel 1950 ci è venuto persino Churchill con famiglia e tavolozza per passarci qualche mesetto, ma il dovere politico l'ha poi richiamato presto in patria.

1 commento:

  1. che belle tutte quelle porte! vi invidio sioprattutto il sentimento di curiosità per un posto nuovo che si rivela da subito bello, è una bella carica vitale. bacioni, gabri

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