sabato 26 novembre 2011

Madeira: nero, verde e bianco

Appena arrivata a Funchal ho pensato alla costiera amalfitana, alla Crimea, al tratto iniziale della costa azzurra, un immensa distesa montagnosa varia e articolata a strapiombo sull'oceano con tutto l'abitato fitto fitto che si snoda lungo le colline. Relativamente modesta la parte di città lungo il mare, il panorama è totalmente riempito dalle alture. Ho anche pensato a San Francisco dove non sono mai stata, ma dove pare ci sia la cremagliera perché la città è tutto un saliscendi.


Le guide raccontano che Funchal è spuntata in mezzo all'oceano da eruzioni vulcaniche avvenute milioni di anni fa a 3000 metri di profondità dando origine ad una formazione che gradualmente si è innalzata sopra il livello del mare; le ultime eruzioni risalirebbero "soltanto" a 6000 anni fa e le varie erosioni avrebbero poi modellato scogli e falesie in forme bizzarre. Un' isola vulcanica dunque e in effetti tre sono i colori che si evidenziano  subito, il bianco delle case, il verde della vegetazione lussureggiante ed il nero della pietra lavica. Già dall'aereo spuntavano lingue di roccia nera.

Nera la rena nella minuscola spiaggia ed i sassi lambiti dall'acqua, neri il mare e le nuvole nei nostri primi giorni dal tempo mutevole e bizzoso, nere le panchine e i pavé di basalto delle bellissime e numerose strade pedonali  del centro, nere le sculture sul lungomare, nero il grande castello fortificato che domina la città  sede della marina mlitare..

 Questo nero-grigio fumo di londra è la pietra lavica, il basalto, l'essenza stessa dell'isola, ciò di cui è fatta, ciò che caratterizza l'architettura delle bianchissime chiese e case di qualunque epoca e stile esse siano, manueline barocche o ispano-moresche, con finestre e porte contornate e sottolineate dalla pietra di lava.

La rigogliosa vegetazione tropicale e subtropicale è il terzo colore di questa tavolozza:  verde a perdita d'occhio, foreste endemiche dell'isola di lauro, eucalipti, eriche basse basse nelle alte montagne, coltivazioni a terrazza di banane, avocado e vite particolarmente nella parte più soleggiata dell'isola, quella di sud-ovest, palme nei viali cittadini, stelle di natale alte come alberi, fiori esotici, giardini curatissimi e lussureggianti. 

Della Principessa Sissi per il momento nessuna traccia e mi dispiace che sia stata gravemente malata, ma quel che è certo è che i dottori imperiali se ne intendevano e l'hanno mandata a curarsi proprio in un bel posto.
  

giovedì 24 novembre 2011

Funchal: rua Santa Maria


Solo due giorni, ma Madeira mi sembra bellissima da subito e per la verità non ne dubitavo, isole e città sui fiumi non tradiscono mai. Avrei voluto mettermi tranquilla e scrivere visto che in camera c'è internet e funziona benissimo, ma i ritmi di Gastone sono notoriamente sostenuti e la sera stramazzo a letto in un sonno ristoratore. Oggi però è il suo compleanno, di una signora non si dicono mai gli anni, e questa sera per festeggiare andiamo al locale di Fado più rinomato di Funchal, un nome una garanzia, "Marcellino pane e vino", da bambina ne facevo la raccolta di figurine. Quando parlano veloce in portoghese non capisco una parola, sembra quasi una lingua slava, ma a leggerlo non c'è problema ( a proposito, "bombeiro" non vuol dire bombarolo, ma pompiere) e sul giornale locale si dice che la Camera Municipale di Lisbona  ha proposto all'Unesco la candidatura del Fado come Patrimonio Immateriale dell'Umanità; si saprà il verdetto proprio nella riunione di questi giorni a Bali. Per restare in vita il Fado con la sua struggente saudade deve continuare ad essere cantato, mi chiedo cosa potrebbe fare l'Unesco.

Siamo in camera che ci facciamo docce ed abluzioni varie per l'uscita musical-mondana ed ecco che bussano alla porta, chi sarà? apriamo in accappatoio, torta con panna e candelina accesa e champagne da parte dell'albergo per la festeggiata, mamma che gentilezza, peccato che siamo astemie entrambe, ma al dolce faremo onore!

Naturalmente all'inizio in giro per la città senza leggere la guida e senza meta, questione di cominciare a usmare l'atmosfera locale; capitiamo in Rua Santa Maria, una di quelle animate da sempre della città vecchia, il quartiere della movida di Funchal con tutte le sue stradine brulicanti di ristorantini e negozietti.
Non ho letto che ci sia la tradizione a Madeira di dipingere e decorare case, ma nel 2010 i negozianti della via hanno coinvolto studenti delle Belle Arti e artisti per dare un nuovo look al quartiere e forse vivacizzarlo ulteriormente per il turismo. E' così sorta "l'Arte delle Porte Aperte". Alcune sono veramente belle e c'è di tutto, dagli echi di Mirò a quelli di Mondrian, dall'ispirazione sacra a quella naif, dai murales di street art alle caricature da fumetto.

La fantasia non manca, ma forse è proprio l'isola ad ispirare, nel 1950 ci è venuto persino Churchill con famiglia e tavolozza per passarci qualche mesetto, ma il dovere politico l'ha poi richiamato presto in patria.

venerdì 18 novembre 2011

a Madeira per colpa di Sissi

Come per le Baleari, le Canarie, la crociera sul Mediterraneo o Merano, Gastone sostiene che  Madeira fa parte di quelle destinazioni perfette per  gli ottant'anni; non perché non sia un posto allettante, lo sono tutti quando non li conosci, ma perché è una  meta vicina, rassicurante, all'insegna della scoperta soft e tutta relax, di giorno te ne vai in giro per l'isola che promette temperatura costante primaverile tutto l'anno e la sera te ne torni tranquilla in albergo, sempre lo stesso, non richiede certo l'energia fisica e mentale di altri viaggi on the road, ogni sera un luogo e un letto diversi, choc culturali ed antropologici, levatacce mattutine per le immancabili albe, scarpinate imprescindibili alla scoperta di ogni anfratto, manicaretti di cucina locale da si salvi chi può, insomma, certe destinazioni, secondo lei, sarebbero ideali per un futuro dai ritmi meno scattanti. Per il venerabile traguardo degli otto + zero, scriverlo in numeri mi fa una certa impressione,  per fortuna ci manca ancora un bel pò , ammesso e non concesso che ci si arrivi, ma se io a Madeira sogno di andarci  da sempre e senza aspettare i tempi del pannolone, è per colpa della principessa Sissi. Non alludo a quella storicamente vera, l' Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach che, poverina, tra problemi di incomprensione con la suocera, un matrimonio non così felice col suo Franz, la perdita dei due figli e altri vari lutti familiari, tutto sommato ha avuto una vita che non le invidio anche se era imperatrice d'Austria. E poi pare che fosse anoressica, caratterialmente fragile tutta ossessionata com'era dal culto della propria bellezza, tre ore per vestirsi perché gli abiti le venivano cuciti addosso per far risaltare il vitino, altre tre ore giornaliere  per farsi pettinare i lunghi magnifici capelli e guai a chi la disturbava,  la sua dama di corte costretta a seguirla in interminabili passeggiate dimagratorie e di notte, sempre per la linea, tra le braccia di Morfeo con i fianchi avvolti in panni bagnati (dolori reumatici ti saluto). No, io parlo della Sissi  della saga filmica, quella stupenda Romy Schneider sempre sorridente, ribelle e solare che tutte noi rovinosamente romantiche, in anni giovanili abbiamo guardato, ammirato, sognato. In uno dei film, non ricordo quale, per curarsi la tubercolosi lei va prima a Corfù e poi a Madeira. Quella scena l'ho davanti agli occhi come se l'avessi vista ieri, lei che passeggia su uno strepitoso terrazzo a picco sull'oceano in mezzo ad un incredibile esplosione di fiori. Eccola la "madeleine" proustiana del ricordo, è quella terrazza fiorita nei miei sogni giovanili di cui ho sempre vagheggiato. Sarà che a Milano è cominciato il freddo, sarà la trentennale amicizia, sarà che tra qualche giorno è il compleanno di Gastone e lei scappa piuttosto che mettersi a cucinare una bella cenetta per le amiche, sarà che dopo un pò se non prendiamo l'aereo ci viene la crisi d'astinenza, ma alla mia proposta ha  detto subito di si, nessuna fatica a convincerla. Per ora di Madeira non so altro, ma se i numi tutelari ci assistono e le stelle ci sono favorevoli, la mia rituale formula scaramantica prima di ogni viaggio perché "del doman non v'è certezza", lunedì mattina spicchiamo il volo, Funchal via Lisbona. Poi racconterò, promesso!