sabato 6 ottobre 2018

Île d'Yeu: i borghi e un po' di storia

                                                         
A Port-Jonville, la "capitale" dell'isola e passaggio obbligato per tutti coloro che vi sbarcano, il peschereccio "Le Corsaire" bello lustro, in attività fino agli anni '60 per la pesca al tonno bianco, sta lì in pensione adagiato sulla terra ferma a testimoniare del suo operoso passato. Su un molo, una lunga serie di fotografie d'epoca e didascalie che raccontano più di un secolo di vita isolana. L'isola naturalmente, e non avrebbe potuto essere altrimenti, ha presto abbandonato agricoltura, pastorizia e la macina ai mulini per dedicarsi alla pesca. Il turismo, attualmente l'attività più fiorente  dell'isola, risale solo agli ultimi decenni. Per secoli si è praticata una pesca solo costiera, giusto per i bisogni degli abitanti locali  quando le comunicazioni con la terra ferma erano lunghe e difficili e la commercializzazione esterna impossibile; di altura in seguito, soprattutto sogliole, pescatrici, merluzzi, branzini, tonni bianchi e sardine e agli isolani si aggiungevano i pescatori stagionali provenienti dalla Bretagna e dalla Vandea, non a caso Port-Jonville si chiamava prima Port-Breton.
A metà '900 Port-Jonville è uno dei centri più attivi dell'Atlantico, solo per il tonno si contavano più di 100 pescherecci e 700 marinai che vi lavoravano, ma non solo, c'erano tre industrie conserviere in attività sull'isola e la società "Glacières de l'Océan"è la prima a fabbricare il ghiaccio a partire dall'acqua di mare per conservare il pescato che verrà "lavorato" la sera stessa al rientro delle navi. Il porto è il teatro di tutti gli avvenimenti, la piazza del Duomo dell'isola, accordi- acquisti- vendite- mercanteggiamenti- la giornaliera riparazione delle reti affidata alle donne- speranze e paure di ogni partenza e di ogni ritorno- persino le sfilate militari,  tutto si è sempre svolto in quella insenatura naturale di fronte all'oceano.
Definire Port-Jonville la "capitale" dell'isola è certamente una parola grossa, non si tratta che di un piccolo borgo marinaro di 2000 anime, dalle case bianche e le persiane colorate, le stradine tortuose, ristoranti con ostriche a go-go e qualche negozietto turistico aperto solo durante la stagione estiva. Ma la chiesa no, Notre-Dame du Port è davvero imponente e gremitissima alla messa della domenica come non mi capitava di  vedere da tempo; inutile ricordare che la Vandea, regione profondamente cattolica, è stata teatro di guerre di religione e meno male che Enrico IV ha emanato l'editto di Nantes per pacificare gli animi. Non potevo poi mancare di recarmi al cimitero in fondo al paese per vedere come e dove è seppellito il Maresciallo Pétain, eroe della prima guerra mondiale e infame presidente dell'altrettanto infame governo di Vichy durante la seconda. Giudicato dalla Storia e giudicato anche dai morti, l'hanno messo tutto solo, praticamente con le spalle al muro, di fronte alle altre tombe posizionate in senso opposto al suo. Purtroppo esistono sempre i "nostalgici" del passato e dei cattivi maestri e per ben due volte, in un recente passato, simpatizzanti di estrema destra hanno tentato di trafugare la tomba per portarlo a Verdun come il maresciallo avrebbe auspicato.
La sepoltura del maresciallo Pétain è all'île d'Yeu perché è qui che è morto. Il vincitore della battaglia di Verdun nel 1916 nonché il capo dello stato francese durante l'occupazione tedesca, viene condannato a morte dopo la seconda guerra mondiale per alto tradimento e intesa con la Germania nazista, ma la sua pena viene commutata in prigione a perpetuità sull'isola al Forte di Pierre-Levée dal Generale De Gaulle in considerazione della sua età avanzata. Tipica fortificazione del XIX° secolo con tanto di bastioni, ponte levatoio, profondo fossato e un grande bosco intorno per celarlo alla vista dei vascelli nemici, il Fort de Pierre Levée era stato inizialmente concepito per accogliere una guarnigione di 400 uomini a difesa strategica dell'area, ma in particolare fra il 1945 e il 1951 viene utilizzato come prigione per tedeschi, comunisti, stranieri indesiderabili e...il maresciallo Pétain che, morto nel 1951 a 95 anni, è internato qui gli ultimi sei anni di vita. Il fortino oggi è sede di numerose associazioni locali e il bosco circostante di querce verdi è area naturale protetta e parco pubblico.
L'altro agglomerato urbano dell'isola è Saint-Sauveur, l'antica "capitale" e, per lungo tempo, residenza del governatore. Nel cuore del borgo la chiesa, eretta fra l'XI° e il XII° secolo, la più antica testimonianza del passato storico e religioso dell'isola. Nei secoli la chiesa ha subito numerosi rimaneggiamenti architettonici e conosciuto più vicissitudini, l'occupazione inglese, spagnola e olandese, la trasformazione in magazzino per munizioni e deposito di viveri, l'erosione inclemente del tempo con umidità e salsedine, ma i recenti restauri del 2012 hanno riservato una bella sorpresa, mettendo in luce alcuni affreschi della costruzione iniziale, per esempio un San Nicola, protettore dei marinai, che accoglie e benedice quattro oranti, due donne e due uomini che vengono a ringraziare il Santo per averli salvati dal naufragio.
 In quelle prime settimane di settembre la stagione estiva è finita, i ragazzi sono tornati a scuola e i loro genitori a lavorare, i negozietti hanno chiuso i battenti e i vicoli sono tornati vuoti e silenziosi, ormai lontano l'allegro bailamme di agosto.


L'île d'Yeu, una scoperta bellissima perché l'isola è semplice e autentica per non parlare del fascino di spiagge e maree, ho adorato. Grazie Nicole di avermici invitata, grazie Marina e Diego di averci ospitate nella vostra casa, grazie Geraldine di aver messo a disposizione la tua automobile, non le ho più le ginocchia per andare in giro in bicicletta. Concludo con la foto di un fiore che non so come si chiami, ma che potrebbe essere l'emblema dell'isola perché te lo vedi spuntare da ogni anfratto lungo i muri bianchi e con la foto di una casa che si distingue dalle altre per le persiane gialle con la due cavalli in tinta, una vera civetteria!!!




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