lunedì 21 novembre 2016

Salem: maritime art, fireside art e... streghe

Se amate le polene come la sottoscritta vi consiglio caldamente di fare un giro per Salem, sarete ampiamente ricompensati e ne farete una scorpacciata non solo lungo la strada principale della cittadina, anche al bellissimo museo PEM ovvero il Peabody Essex Museum dove c'è un'intera sezione dedicata all'arte marittima e tra modellini di navi, quadri di vascelli, mari in tempesta, carti nautiche e ritratti di capitani, non mancano naturalmente neanche le seducenti sculture lignee che accompagnano i naviganti. Architettura moderna e luminosissima quella del PEM su progetto di Moshe Safdie, architetto israeliano naturalizzato canadese, pluripremiato per le sue progettazioni ambientali dedicate al miglioramento della qualità della vita nei centri urbani e che tra l'altro è l'autore del nuovo Yad Vashem, il museo dell'Olocausto a Gerusalemme.
Salem nel suo periodo d'oro è stata un importante centro per le navi a vela che doppiavano il Capo di Buona Speranza per lidi lontani, il commercio con l'estremo oriente. Visto il fermento degli scambi, gli armatori fondarono la East India Marine Society e lo statuto della nuova compagnia prevedeva la fondazione di "un museo in cui conservare le curiosità naturali e artificiali" raccolte dagli equipaggi. Con questo primo nucleo da "fonte diretta" costantemente rimpolpato, si possono immaginare le varietà di collezioni offerte dall'odierno Pem, arte cinese, giapponese, Polinesia, Micronesia. Collezioni bellissime, ma impossibile rendere conto di tutto e mi dispiace perché ne varrebbe la pena,  mi limiterò a ciò che mi ha incuriosito o colpito di più. Per esempio la "fireside art" che forse impropriamente mi viene da tradurre "arte del caminetto", l'abitudine cioè tipica di queste parti nel '700 e '800 di mettere un quadro davanti al camino quando non lo si utilizza nei mesi estivi. 
Altra chicca del Pem la sezione museale dedicata a Samuel F. B. Morse. Ignoravo totalmente che l'inventore del telegrafo elettrico e del relativo alfabeto che da lui prende il nome, un vero antesignano della comunicazione on line fosse stato anche pittore di genere storico-romantico, avesse fondato la National Academy for Design e di più, insegnante di pittura e scultura per diversi anni alla New York University. Straordinari questi geni poliedrici!! Esposto al museo il suo quadro "Gallery of Louvre" del 1831-33. In quest'opera con chiaro intento didattico Morse vuole far conoscere agli americani quella che considera "la più bella collezione al mondo". Dipingendo una sua ideale "summa del bello" per mostrare Leonardo, Rubens, Tiziano e altri capolavori, piazza se stesso con un'allieva al centro della tela. Pare che non ebbe successo e che gli americani non si lanciarono, come Morse aveva sperato, in grandi produzioni artistiche.
L'ultima sezione museale che vorrei condividere è quella dedicata all'arte dei nativi americani della costa nord-occidentale statunitense, la Columbia Britannica e l'Alaska. Favolose, colorate maschere sciamaniche e manufatti rituali che accompagnano cerimonie e momenti topici collettivi di varie etnie autoctone. 
E veniamo alle streghe........La festa di Halloween che tanto successo ha in America e che ha preso piede negli ultimi anni anche da noi, trae la sua origine proprio da Salem. Nell'ultimo decennio del  '600 la città ha vissuto una grande isteria collettiva contro delle supposte streghe con un bilancio umano pesante: 156 persone accusate, 55 che, obtorto collo, hanno "confessato" nella speranza di salvare la pelle, 14 donne e 6 uomini, giustiziati, perché non hanno voluto farlo. Questa follia, mix di puritanesimo e ignoranza, su cui secondo me bisognerebbe in realtà riflettere perché in altre forme è purtroppo sempre presente nelle dinamiche umane,  sembra essersi trasformata solo in una grande festa collettiva.  Era proprio la settimana di Halloween e tutta la città era in festa; carinissima e simpatica la cameriera e anche il bagno-robot del ristorantino dove abbiamo pranzato.

Ultime note di Salem, la bellissima Chestnut Street, lungo viale con tutti gli alberi dai colori autunnali e le bellissime vecchie case. Sono dimore private,  è visitabile la sola Phillips House che fa parte di un circuito di abitazioni storiche nel New England. (HistoricNewEngland.org) La casa di famiglia degli originari irlandesi Phillips, benestanti capitani di marina installatisi a Salem. 

 Ah, quasi dimenticavoa Salem c'è il mare, importantissimo perché è sul mare , costruzione di navi, vele e scambi marittimi commerciali con l'estremo oriente che la città ha costruito la sua fortuna nei secoli, in particolare il signor Derby, divenuto a quanto leggo il primo milionario d'America, che ha fatto tra l'altro costruire un molo, il Derby Wharf, lungo quasi un chilometro, uno dei tre moli rimasti nel Salem Harbor rispetto ai 50 che se ne contavano quando l'industria navale era fiorenteMi dispiace, pioveva, era già buio e il mare lo abbiamo solo intravisto. 

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