mercoledì 2 ottobre 2019

San Antonio: Alamo, "Davy" Crockett e River Walk

Primo insediamento civile istituito in Texas e dunque il comune più antico dello stato, San Antonio viene fondata come missione spagnola e avamposto coloniale nel 1718. Ci arriviamo nel primo pomeriggio con tutto il tempo a disposizione per la visita a Fort Alamo e un giro del fiume, la River Walk,  che attraversa  downtown,  i due must di cui la città va fiera, entrambi in pieno centro. Bella la prima impressione, una metropoli di più di un milione e mezzo di abitanti ma con quel mix di passato e di modernità che mi piace tanto, la scultura di acciaio che sfida il cielo e la carrozza rosa bonbon inghirlandata, lo skyline dei grattacieli e l'autobus dal sapore antico che percorre uno stradone  lungo e dritto da far west che sembra non finire mai.
Conflitti a mai finire, guerre, battaglie immane spargimento di sangue, un gran casino il tortuoso percorso di questi stati americani prima di raggiungere l'indipendenza; se col bastone di comando in Louisiana si sono alternati spagnoli, francesi e inglesi, in Texas si è aggiunta la longa manu dei messicani e le vicende di Alamo esemplificano questa storia così complessa. Con la denominazione iniziale di San Antonio de Valero,  si deve a missionari spagnoli col supporto di indigeni locali convertiti l'edificazione di Alamo, primo nucleo civile organizzato in questa area immensa e disabitata (1718-1835). Da missione religiosa diventerà fortezza e campo della famosa omonima battaglia del 6 marzo 1836, dopo un breve assedio di 12 giorni. Battaglia che rappresenta l'eroica fine di poche centinaia di rivoluzionari, per difendere senza successo il forte dall'assalto di migliaia di soldati messicani (1835-36).  Dopo l'annessione del Texas agli Stati Uniti nel 1845, Alamo verrà utilizzato come deposito militare e nel 1883 lo stato del Texas comprerà la missione trasformandola in monumento commemorativo in onore dei suoi strenui difensori. Più che una semplice visita al sito, quello dei milioni di americani che vi si recano, è piuttosto un pellegrinaggio, perché,  come per la battaglia di New Orleans, il luogo ha un alto valore simbolico, un'imprescindibile pagina di fierezza nazionale.   
Nei giardini della missione, oltre a numerosi scoiattoli ci troviamo anche e soprattutto una statua di "Davy" (David) Crockett che è morto proprio qui durante la battaglia. Con somma ignoranza lo credevo solo un mito dell'immaginario collettivo, lo credevo un eroe di cinema e fumetti,  con la sua immancabile giubba di renna a frange, un trapper delle cause giuste, sempre in giro a cavallo fra sterminate praterie. E invece altro che boscaiolo, cacciatore e scout, documentandomi scopro che è stato  militare di alto grado e uomo politico eletto più volte al Congresso degli Stati Uniti come rappresentante del Tennessee, suo stato natale. In una stanza della missione adibita a museo che riunisce foto, cimeli e documenti  della battaglia, ho visto un monile che racchiudeva una ciocca di capelli di Crockett. A proposito di reliquie, numerose pagode in Myanmar sostenevano di conservare
un frammento del Buddha Shakyamuni e ho pensato: paese che vai, capello che trovi.
Bellissimo poi l'altro must della città, la River Walk, non un solito lungofiume, ma una via pedonale lunga 24 chilometri che costeggia un suggestivo canale, il Rio San Antonio. Una curatissima oasi di verde lungo l'acqua che si insinua fra ristoranti, caffè e case in pieno centro città. 
Molto piacevole anche la passeggiata all'Hemisfair Park, una grande area che comprende suggestivi giardini e cascate, un centro congressi, l'Istituto di cultura texana ed una altissima torre con vista a 360 gradi su tutta la città; ci abbiamo preso un ricco aperitivo, io la solita spremuta di arancio e limone e Jacob il solito margarita, i due fratelli non brillano certo per originalità. Mostro da ultimo la hall dell'hotel Drury Plaza dove abbiamo dormito un'unica notte. La stanza condivisa con l'amica Rita l'ho trovata obsoleta e tristanzuola, ma la reception scenograficamente art déco anche se l'albergo è degli anni '70. 




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