lunedì 5 agosto 2019

una storia dell'estate 2019

Aiutoooo, sono otto mesi che l'anno è iniziato e io non ho scritto niente, non ho neanche fatto gli auguri per il 2019 com'era mia consuetudine. "Viaggi e pensieri" compie  dieci anni e non mi era mai capitata una stasi del genere, un silenzio lungo quasi un anno, un'assenza coi fiocchi. Attività frenetica? Stanchezza? Pigrizia? Nulla che avesse senso condividere? Come sempre le ragioni sono  molteplici, ma in primis, con il trasloco dal mio trentennale buen retiro nizzardo in collina, la fatica fisica ed emotiva di chiudere definitivamente un lungo ciclo della mia vita. Lo dicono anche gli psicologi che il trasloco è un trauma, hanno ragione, confermo. Diciamo che mi sono presa un anno sabbatico. Un dono stupendo il 2018  me l'ha comunque portato, il 6 di maggio la nascita di un nuovo nipote che è una meraviglia. A parte la gioia dell'arrivo di Davide, un periodo faticoso e difficile, ma certo non solo per me e penso in particolare alla Francia che ho seguito più da vicino avendoci vissuto in questi mesi: per esempio gli appartamenti insalubri di Marsiglia che crollano, per esempio le periferie con le loro pericolose radicalizzazioni o l'esplosione del movimento dei "gilet gialli" e attraverso i media, documentari e reportage, l'incontro ravvicinato con delle realtà  che non conoscevo, non la sfavillante Parigi, ma i dissesti e la desolazione della Francia profonda,  delle campagne dove mancano infrastrutture, dove chiudono scuole, ospedali, negozi e dove l'aumento di 60 centesimi del carburante ha funzionato da miccia rivoluzionaria, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Per la prima volta ho pensato che malgrado tutti gli arcinoti problemi si campa meno peggio nei paesini del nostro sud, altro che "grandeur" d'oltralpe. Adesso, quando sono a Nizza, vivo in affitto in un minuscolo appartamentino in centro città; non ho più la vista mare né la brezza della collina, però posso fare tutto a piedi, se si guasta qualcosa ci pensa il condominio, mi sono semplificata la vita e poi mi è appena capitata una storia bellissima che ho voglia di raccontare.
I ciclamini dell'inverno erano morti, ma trovo due uova nel vaso e una tortora  che attentamente le cova. Felice scatto foto e le invio agli amici, è sempre bella una nascita e poi, anche se scagazzano, porta buono, mi dicono tutti. Seguo per giorni questa mamma indefessa al lavoro e poi una mattina al risveglio, improvvisamente più nulla, il vaso irrimediabilmente vuoto, né uova né tortora né papà che controlla da lontano. Un grande dispiacere, mi improvviso detective e guardo con sospetto un gabbiano che volteggia sovente su un tetto di fronte, forse è lui il ladro responsabile; per consolarmi del lutto riempio i vasi con dei nuovi fiori estivi.  
Pochi giorni dopo, e non so dire se la coppia fosse la stessa, su un'altra fioriera del mio davanzale, viene allestito un nuovo nido. Mi sono davvero chiesta come facesse, una costanza incredibile, la tortora li covava notte e giorno senza mai allontanarsi. Dopo 18 giorni si è schiuso il primo uovo. Il guscio infranto è presto scomparso, la madre ha fatto subito pulizia, se l'è forse mangiato??? Ero anche molto preoccupata per il piccolino, non è che veniva soffocato dalla madre durante la covata dell'altro uovo???  "Non ti avvicinare, non la spaventare, se la stressi la mamma abbandona il nido come ci è capitato anni fa a Parigi" mi ammoniva Francesco al telefono, ma è andata bene,  si è creato un rapporto di fiducia oserei dire,  lei ferma immobile a fare il suo dovere, anche quando mi avvicinavo per fotografarla, anche quando tiravo un po' giù la tapparella per il caldo becco. 
E' stata un'esperienza straordinaria veder crescere i bébé a vista d'occhio giorno dopo giorno,  mamma ha iniziato progressivamente a lasciali soli sempre più a lungo, ritornava al mattino con il becco pieno e loro aggrappati ai due lati attingevano il nutrimento, quando non ce n'era più la tortora se li scrollava di dosso. Fra le nostre varie ipotesi etologiche l'amica Marina sosteneva che fosse una ragazza madre, per diversi giorni del compagno nessuna traccia, e invece no, a un certo punto è riapparso pure lui, il compagno, appollaiato per ore intere sull'antenna più alta del tetto di fronte e la madre sull'altra antenna, quella più bassa. Chissà, forse per stare più vicina ai suoi piccoli o magari perché la rivoluzione femminista fra le tortore non è ancora iniziata.

Lei osserva compiaciuta le  creature e ha ragione, i suoi ragazzi sono stupendi, giorno dopo giorno le piume hanno sostituito quella fitta peluria iniziale e cominceranno presto a muovere i primi passi sulla ringhiera. Ci chiedevamo quando avrebbero iniziato ad essere autonomi ed è ormai cosa fatta, pochi giorni per prepararsi al volo.  Sul tetto per fortuna il solito gabbiano non c'è più, penso se ne stia in spiaggia dove c'è molta gente e certamente un sacco da mangiare.
Purtroppo siamo partite col grande rimpianto di non aver assistito in diretta all'ultimo atto di questa storia che ci ha regalato tanta gioia, ma l'amica che in questi giorni è ospite a casa, mi tiene regolarmente informata e mi ha mandato quest'ultima foto che la dice lunga....i ragazzi volano, ma giri piccoli, perché poi tornano ancora al nido sul davanzale..... Mi sembra giusto, quando si è giovani non si deve tornare a casa troppo tardi.


  

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