venerdì 2 febbraio 2018

San Sebastiàn: dalla parte di Mont Urgull

Come si vede bene dalla cartina e da una delle numerose foto scattate, la favolosa baia della Concha, intorno alla quale si snoda San Sebastiàn, è racchiusa fra due promontori, il Mont Urgull all'estremità est e il Mont Igueldo, specularmente opposto a ovest. Tutto il monte Urgull è parco municipale alla cui sommità si erge la statua del Sacro Cuore costruita a metà '900 sul Castillo de la Mota del XII° secolo che sta a ricordare l'antica vocazione difensiva della città. Ci si arriva solo a piedi previa erta scarpinata in salita e non mi ci sono cimentata, costeggiando l'oceano abbiamo invece fatto tutto il giro del promontorio dal basso. 
In fondo al molo del Paseo de la Concha si trova l'Acquario, proprio accanto ai due cannoni che annunciano il Museo Navale, ex Borsa dei commercianti e dei marinai della città. Proseguendo la passeggiata ecco il Museo San Telmo, destinato a presentare la società basca e la sua storia e che ospita i grandi maestri dell'arte degli ultimi secoli. Il Museo San Telmo si compone di due parti, quella antica rappresentata
da un monastero dominicano del XVI° secolo, uno dei pochi edifici a non essere stato  distrutto dall'incendio del 1813 e dove si trovano le sezioni di etnografia e archeologia e un'ala  modernissima, in parte riabilitata in parte costruita ex novo dagli architetti Nieto e Sobejano nel 2011 dedicata ai capolavori pittorici.
Sulla passeggiata si fanno anche notare le architetture di un ristorante scavato nella roccia e come sospeso e, mi si perdoni il soggetto poco aulico, le toilette, di cui non ho fruito ma che mi sono sembrate degne di nota con le loro linee essenziali come ho già avuto modo di vedere in Giappone. Proprio sulla punta del capo poi, la gigantesca scultura "Costruzione vuota" del 2002 dell'artista basco Jorge Oteiza, (premiato per quest'opera alla IV° Biennale d'arte di San Paolo): immensi segmenti di acciaio sopra una piattaforma di cemento rivestito di legno. L'ubicazione della scultura è stata scelta dall'artista stesso che l'ha voluta interpretare come una porta aperta di San Sebastiàn verso l'oceano.  "La costruzione vuota" ai piedi di Mont Urgull comunica visivamente con "La peine del vento", scultura del massimo artista basco Eduardo Chillida che si trova sul promontorio opposto, sulla spiaggia di Ondarreta ai piedi del Mont Igueldo. Un omaggio di Chillida alla sua città, all'oceano e alla natura circostante così espresso dall'artista stesso:" Bisogna lasciarla aperta perché è un'opera aperta. Ognuno di noi può plasmare la sua propria interpretazione. Quest'opera presenta una serie di chiavi per poter afferrare e proteggere un'interpretazione. È un'opera che porta a interrogarsi sull'ignoto dell'orizzonte davanti a noi e del futuro che ci aspetta." Peccato non aver avuto il tempo di visitare nel villaggio di Hernani a una mezz'ora di macchina da San Sebastiàn, il Museo Chillida-Leku dedicato all'opera di questo grande scultore basco.
Jorge Oteiza: "La costruzione vuota" 2002
                                       Eduardo Chillida: "Il peine del viento" 1977

L'oceano accompagna sempre i nostri passi, prima sul Paseo de la Concha, poi sul Paseo Nuevo e infine, attraversato il fiume Urumea sopra il ponte de la Zurriola così particolare con i suoi globi modernisti, verso una nuova infinita spiaggia e il quartiere Gros, un tempo solo residenziale ed ora sempre più vivace e alla moda. Simbolo del rinnovamento architettonico della città, sorprende la vista improvvisa  del Kursaal, una duplice struttura molto essenziale che funge da centro congressi, auditorio e spazio espositivo per manifestazioni temporanee.  Assolutamente affascinante questo  incontro fra una natura esuberante ed architetture del passato e del presente .

PS: giusto per contestualizzare il momento, si era ai primi di novembre 2017 e gli eventi catalani occupavano comprensibilmente tutte le pagine dei giornali. I baschi di autonomia se ne intendono...

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