lunedì 9 settembre 2013

Parigi: hôtel di charme per api selvatiche

Sarà che nelle statistiche Parigi risulta essere la città più visitata al mondo con conseguente varietà della sua ricezione turistico-alberghiera, ma stupisce constatare che la vasta gamma della scelta non riguarda solo i bipedi del globo in viaggio di nozze o fine settimana romantici ma anche le api selvatiche; qui si pensa veramente a tutti, hotel di charme a volontà anche per le regine del miele! Purtroppo non posso dare indicazioni sul prezzo, ma segnalo l'indirizzo nel caso in cui qualche insetto "provinciale" si fosse smarrito nella grande metropoli: al Jardin des Plantes volare dritto lungo il viale principale e poi circa a metà svoltare a destra. Api selvatiche non sarete deluse, vi aspetta un paradiso a 5 stelle lusso!
Posto veramente bellissimo questo Jardin des Plantes! Nel cielo svetta il minareto della grande Moschea, sullo sfondo il Museo di Scienze Naturali, lungo i viali un'esemplare manutenzione del verde, alberi secolari, una pianta grassa dalle foglie particolari che sembrano origami, fioriture straordinarie di "uccelli del paradiso" e assortimento di dalie di tutti i colori.
Per restare nel colore, ma di tutt'altro genere, bisogna andare a Belleville,  regno non solo dei trompe l'oeil ma anche di street art. I nostri giovani writers che a Milano incontrano spesso difficoltà a trovare dei loro spazi dovrebbero andare in particolare nella via Dénoyez , una traversa di Belleville dove si da loro carta bianca, dalle 10 di sera alle 6 del mattino la notte è a loro completa disposizione con il beneplacito della municipalità.

A Belleville tutto è dipinto, persino i camion parcheggiati per strada. Non manca una limousine bianca  addobbata di cineserie che aspettava probabilmente una sposa e in un angolo di strada una bella vasca da bagno azzurra piena di verde. Unica eccezione al colore di questo quartiere così pittoresco due figure scure scure che aspettavano l'autobus alla fermata. Chiacchieravano animatamente e probabilmente erano due ragazze giovani o mamma e figlia, sono solo ipotesi, visibilmente non si vedeva niente.  
Senza entrare a vedere le mostre perché il tempo bellissimo invogliava alla passeggiata all'aperto e poi non si vive di sola cultura, sono andata a farmi un giro dal  Museo di Arte Moderna della Città di Parigi fino al Museo des Arts Premiers progettato dal geniale Jean Nouvel al quai Branly. Su due sponde opposte della Senna, sono vicinissimi, basta attraversare un ponte che regala scorci bellissimi della Tour Eiffel. In entrambi i musei ci sono già stata in passato, adesso volevo solo ritrovare quella particolarissima parete verde verticale che all'epoca ha paesaggisticamente significato una grande novità.

Certo che anche se sono passati 4000 anni in fondo gli uomini non sono cambiati: con le loro tombe sublimi, con le loro sfingi, con le loro piramidi dalla realizzazione ancora oggi piena di misteri gli antichi faraoni volevano lasciare dei segni perenni proprio come "la grandeur" dei Presidenti francesi. Pompidou ha legato il suo nome all'omonimo Centro o Beaubourg come viene anche chiamato, Mitterand si è fatto la Grande Biblioteca e Chirac ha voluto il Museo del Quai Branly. A proposito, ignoro quale sia l'Abu Simbel di Sarkozy.


Anche i giovani dei nostri lidi a Parigi non se la passano niente male; in una viuzza della rive gauche proprio vicino al quai Branly ho visto un bel palazzo antico, è il liceo italiano Leonardo da Vinci.



Non sono un assassino e non ritorno sul luogo del delitto, ma ogni volta che sono a Parigi non posso fare a meno di passare dall'île Saint Louis, mi piace tanto e poi sono inguaribilmente fedele a ciò che amo, se scorre l'acqua ancora di più. A guardarsi in giro verrebbe voglia di mettersi in costume da bagno, ma preferisco sostare al Pont de l' Archevéché dove un'indossatrice da rivista di moda tira fuori le sue bellezze e si fa fotografare. Il ponte scoppia di lucchetti, non c'è un centimetro libero, mi chiedo come faranno i prossimi fidanzatini ad immortalare il loro amore.





1 commento:

  1. che piacevole giro Sara,non sapevo del jardin de plants e le bellissime foto mi hanno ricordato l'ultimo viaggio a Parigi con Raf e i Naldi!

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