mercoledì 27 marzo 2013

a proposito della gardesana occidentale




Della costiera gardesana occidentale mi piace tutto, ma proprio tutto: tanto per cominciare l'appartamento dell' amica Franca che generosamente è sempre aperto per parenti e amici fra cui la sottoscritta. E' all'ultimo piano di una casa di pietra con i muri spessi spessi e una fila di finestre aperte sul porticciolo, sulla voce delle onde che vengono a spegnersi nella spiaggetta sottostante, sulla catena del Monte Baldo dalle punte innevate di fronte che con la bruma del mattino sembrano magicamente sospese sul lago.

Sulla casa grigia dalle persiane verdi proprio all'angolo del porticciolo c'è inciso l'anno di costruzione, 1606, e appartiene da sempre alla storia della sua famiglia, una casa che ha la fortuna di vivere attraverso le generazioni. Al mattino quando ci si alza e il sole brilla, a parte il trovare la tavola già imbandita la sera prima da Franca  per una prima colazione regale, c'è una tale invasione di luce a 360° gradi che non si sa cosa guardare per primo, se  la trasparenza dell'acqua, le montagne o il porticciolo con le barche colorate in fila; cattivo umore o  malinconia sono davvero banditi in un simile luogo, la bellezza circostante non lo consente.


    Mi piace Villa, la frazione di Gargnano dove si trova la casa: un paesino minuscolo, vera cartolina postale, con le case tutte ridipinte che sembrano finte e fa pure la rima, gli alberi di arance amare lungo i viali che si vorrebbe raccogliere per fare la marmellata ma naturalmente non si può, i grandi muraglioni ricoperti d'edera, quel che è rimasto di certe vecchie limonaie scomparse,  i vicoli silenziosi e degli angoli di incanto e di pace che sembrano spuntati da una favola dei fratelli Grimm.

Mi piace la lunga passerella di legno sospesa fra lago e case che porta a Gargnano, l'asilo davanti al lago in una stupenda villa fine '800 così bella  che ti viene voglia di tornar bambino per poterlo frequentare, l'aria un po' rétro di case e insegne dei negozi, capita persino di incontrare un cigno che se ne va a spasso fra le macchine. Sembrerò ridicola e anacronistica ma mi torna alla mente quella superba poesia di Baudelaire "Lusso, calma e ...voluttà".

A Gargnano ci sono Palazzo e Villa Feltrinelli. Il primo è in mezzo al paese, appartiene all'Università degli Studi di Milano (i Feltrinelli l'hanno donato nel '49) e ci organizzano convegni  di studio e corsi internazionali estivi di lingue e cultura. Ci sono venuta anch'io nei  lontani anni universitari per un seminario di una settimana su "L'après midi d'un faune" del poeta Mallarmé di cui il nostro professore nonché Preside di Facoltà Luigi de Nardis era grande studioso e specialista. Me lo ricordo benissimo, ore intere a spaccarci la testa per decifrare una parola, (per esempio "vermeil"), avere l'intuizione di un senso possibile, tutto il testo suonava maledettamente ermetico e misterioso.
Villa Feltrinelli è invece poco distante, affacciata sul lago, e prima di diventare il grande albergo che è ora è stata nientepopodimeno che la residenza del duce. Già, il 23 settembre 1943 Mussolini, di ritorno dalla Germania dove era stato condotto dopo la liberazione dalla prigionia del Gran Sasso, ricostituì per volere di Hitler un governo fascista, sanzionando così ufficialmente la nascita di uno stato repubblicano funzionale alle forze germaniche. Il Duce avrebbe voluto fissare la sede del nuovo governo a Roma, ma vuoi per la particolare situazione politico-militare della capitale dichiarata "città aperta", vuoi perché i tedeschi volevano tenere Mussolini sotto stretta sorveglianza, venne scelto il lago di Garda e la costiera gardesana sul versante di Salò si prestava perfettamente allo scopo grazie alle poche vie d'accesso.

A villa Feltrinelli dimoravano anche la moglie, donna Rachele e i figli, Romano e Anna Maria. L'amante Claretta Petacci alloggiava a un tiro di schioppo a Gardone, a Villa Fiordaliso, . Nella nuova cosiddetta "Repubblica di Salò" a Salò si trovavano solo il Ministero degli Esteri, il Ministero della Cultura Popolare e il Comando di Polizia, ma poco distanti sempre sul lago, a Bogliaco, Manerba, Maderno, altri centri di potere e poi c'erano i ministeri più decentrati a Venezia, Treviso, Padova, Brescia, Verona. Tutti localizzati invece sul lago di Garda i vari organismi tedeschi ai quali era affidato il controllo di Mussolini. Non credo proprio che a quei tempi il lago mi sarebbe piaciuto così tanto! Il Duce vivrà a Villa Feltrinelli dal 10 ottobre 1943 al 18 aprile '45 quando si trasferisce a Milano per quelli che sarebbero stati i suoi ultimi giorni di vita.


Mi piace la vicina Bogliaco con il suo cantiere navale, la scuola velica, le barche in piazza in bella mostra e  Palazzo Bettoni, spettacolare villa di delizia di architettura barocca realizzata ai primi '700  cui non si può accedere ma solo ammirare dai cancelli lungo la strada statale (pare che sia visitabile un fine settimana all'anno in primavera, mi devo informare).

E mi piace anche la passeggiata lungo lago di Maderno. Stanno ristrutturando una magnifica villa d'epoca e sul cartello dei lavori c'era scritto che il proprietario è un certo russo Igor Denisov. Chissà se Igor è scapolo??? E poi e poi e poi, dulcis in fundo  a pochissimi chilometri di distanza, a Gardone, c'è il Vittoriale di D'Annunzio che ho visitato in questo week-end per la prima volta. Una rivelazione, sono rimasta folgorata, un luogo straordinario che si meriterà a giusto titolo un post tutto per sé, ma prima mi devo leggere i tre libri che ho comprato sull'argomento.  

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