lunedì 9 luglio 2012

zaffiro-smeraldo-turchese: il lago di Braies

Incastonate come un gioiello fra le montagne e preziose come zaffiro, smeraldo e turchese, eppure non sono pietre, ma le acque cristalline del lago di Braies. Sensibili a tutti i riflessi, alle diverse ore e stagioni, le acque restituiscono in una ricchissima tavolozza di blu, verdi e turchesi i raggi del sole, alberi e fronde, i profili delle montagne, i fondali del lago e le sue diverse profondità.

 Come l'estate scorsa sono tornata con le amiche nella stupenda Val Pusteria e quest'anno si è presentata all'appuntamento la fortuna di poter fare a piedi tutto il giro del lago perché il cielo era blu. Incredibile bellezza e la grande gioia di poterne godere. Nessuna nefasta speculazione turistica, nessuno scempio urbanistico, (e penso al lago di Misurina) il lago di Braies è profondamente rispettato, una cappella e un solo albergo, carico però di storia.
 Nel 1856 Joseph Hellenstainer, marito della famosa albergatrice tirolese Frau Emma, acquista il lago di Braies; da notare che prima dell'arrivo della famiglia Hellenstainer di Villabassa, nella valle regnava grande povertà, pochi contadini perché il terreno era scarsamente coltivabile e gli artigiani, calzolai, sarti e tessitori lavoravano spostandosi di maso in maso per sbarcare il lunario. Il figlio primogenito Hellestainer è stato il primo a valorizzare turisticamente il luogo.

Dapprima inizia la sua attività imprenditoriale vendendo il ghiaccio del lago alle fabbriche di birra, seguono la vendita del pesce e il noleggio delle barche, infine la costruzione del grande albergo firmato dall'architetto viennese Otto Schmid inaugurato a fine ottocento e ora posto sotto tutela delle Belle Arti. La notorietà del luogo arriva fino alla corte di Vienna e nel 1910 vi si reca per un soggiorno di diverse settimane persino l'erede al trono, l'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria-Este con la famiglia.
Ma all'hotel “Lago di Braies” è anche strettamente legato il dramma di 139 detenuti delle SS a fine della seconda guerra mondiale. Nel gruppo di prigionieri arrivato dal campo di concentramento di Dachau a Villabassa il 28 aprile 1945 c'erano personaggi di grande rilievo, 139 persone di 17 nazioni europee, fra cui l'allora cancelliere austriaco Kurt Schuschnigg e familiari di quel famoso conte von Stauffenberg che aveva tentato senza successo l'attentato a Hitler.
 Gli illustri prigionieri, trasferiti in Alto Adige e strettamente controllati dai nazisti, dovevano servire come merce di scambio nelle trattative di fine guerra con gli alleati occidentali, ma con la subitanea capitolazione tedesca gli ostaggi vengono liberati a Villabassa dalla Wehrmacht e portati poi all'hotel “Lago di Braies” dove li accoglie la proprietaria, Frau Emma Heiss-Hellenstainer. L'albergo è cosi storicamente diventato simbolo di una libertà ritrovata e dell'incontro infine nella pace di uomini provenienti da più paesi europei. Il 1° maggio 1945 ostaggi e prigionieri speciali delle SS tornati uomini liberi celebrano insieme una messa nella chiesetta del lago.

Leggo che il lago di Braies gela verso fine novembre e rimane coperto di ghiaccio fino a metà maggio; d'estate lo si considera balneabile, ma pare che in superficie la temperatura superi raramente i 14° gradi. Brrr... c'è chi osserva perplesso, .ma c'è chi ha voglia di giocare e se ne frega!   

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