martedì 14 giugno 2011

però, festaioli e superstiziosi questi birmani!

Per cominciare un bel cono gelato rosa shocking all'uscita della pagoda dopo la foto di gruppo. Che siano profondamente religiosi  non occorre sottolinearlo ulteriormente, per quantità di paya, di monaci e pratiche  devozionali in qualche modo il paese può risultare perfino monotematico; se per caso il materialismo dialettico avesse ragione a considerare la religione come l'oppio dei popoli, qui la situazione risulterebbe altamente "drogata". I birmani, buon per loro, sono intensamente festaioli e nella grande tolleranza che insegna il buddhismo c'è spazio per tutte le religioni con relative feste e beninteso anche per quelle laiche che, per non fare torto a nessuno, si celebrano tutte. Cominciamo con le feste più significative dell'anno che evocano momenti salienti della vita del Venerabile Maestro ( per esempio nascita, illuminazione, l'inizio del sangha); seguono tutte quelle che scandiscono la vita di un uomo (nascita, gravidanza, attribuzione del nome, ingresso in monastero, matrimonio etc.). Ci sono poi le feste animiste, quelle cristiane (a Natale dieci giorni di vacanza per tutti, ci dice la guida Alex) e quelle mussulmane, per finire le ricorrenze legate a tradizioni locali e quelle dello stato, politiche e militari.
Per quanto concerne il matrimonio e per quel poco che ho visto e capito, mi pare siano organizzati benissimo. Dai il tuo regalo e un'offerta, non so se libera o fissa, a due signore belle sistemate con il loro banchetto davanti all'ingresso del locale e ricevi in cambio un ventaglio con il nome ed altri dati della coppia nuziale. Foto di gruppo di sposi e famiglia e poi tutti al locale pubblico dove s'intende è imbandito il mega banchetto. E' un giorno speciale e si offre a tutti (capita che partecipino anche duemila persone) perché con la generosità si guadagnano meriti per la vita futura. Fieramente Alex ci informa che al suo matrimonio si sono consumati cinque maiali e tre mucche. La cosa che mi ha lasciata molto perplessa nel frammento di cerimonia a cui abbiamo potuto assistere era la serietà per non dire tristezza o paura sui volti dei novelli compagni e famiglia. Rispetto per la solennità del momento? Pudore dei sentimenti? Matrimonio combinato senza amore? Preoccupazione per la salassata economica? La risposta resta misteriosa. Comunque per gli amanti delle cose semplici  ho letto che presso l'etnia degli Akha gli anziani offrono da mangiare ai futuri sposi un uovo sodo ed un pollo bollito e così diventano marito e moglie. Siedono poi sotto l'altare degli antenati ed i familiari versano loro addosso del riso cotto augurando prosperità e fortuna.
Un popolo che è festaiolo ed ama divertirsi non può non divenire conseguentemente creatore di  musica, danza, teatro, momenti imprescindibili per stare in allegria. La cultura birmana che veniva prodotta nelle corti, non ha avuto vita facile dopo il crollo dell'ultimo regno, sono venuti a mancare i mecenati storici, architettura ed arte erano attività che senza il sostegno del re si sono arenate. Ma sempre ben viva invece la cultura di strada, il pwe, ovvero lo spettacolo. Il pwe è il teatro quotidiano della vita: una festa religiosa, un matrimonio, un funerale, una celebrazione, l'ordinazione di un monaco, un evento sportivo, si trova sempre l'occasione per organizzare un pwe, per fare festa. I generi sono vari, dal teatro serio a quello comico, la danza ( gli studiosi di danza birmana pare abbiano catalogato oltre 2000 movimenti) in cui le ballerine indossano costumi con un lungo strascico che viene lanciato in aria con i calcagni durante i movimenti delle gambe e la musica accompagna sempre, incredibile e bellissimo a proposito questo strumento musicale.
Abbiamo assistito a diversi pwe, in crociera, a Mandalay, ma lo spettacolo più straordinario ( amato dai turisti e meno seguito dai birmani) sono state le marionette a Bagan, personaggi variopinti che arrivano fino ad un metro di altezza e  60 fili che li tirano, anche uno per sopracciglio.  Il repertorio classico di un  maestro burattinaio richiede una dotazione di 28 marionette fra cui naturalmente re, regina, il buono, il cattivo, un alchimista, un eremita, un astrologo, una scimmia.
Data la mia ignoranza di un mondo complesso e culturalmente molto lontano, mi è difficile comprendere dove finisce la ritualità religiosa ed ha inizio la tradizione e quale sia la sottile linea di demarcazione che dagli usi e costumi sconfina nella superstizione, certo è che nella vita di un birmano nulla sembra essere lasciato al caso o ad una scelta individuale, tutto è codificato, ritualizzato e risponde ad una sua logica. La data, il giorno e l'ora in cui si nasce condizioneranno molti eventi, tenuti in grande considerazione e regolarmente consultati gli astrologi che con i loro calcoli consigliano o sconsigliano quando fissare la data di un matrimonio o di una qualunque altra ricorrenza, venerato soprattutto il numero 9 che si ritiene possieda un valore mistico. Un  rito abituale cui abbiamo più volte assistito consiste nel versare dei bicchieri d'acqua corrispondenti alla propria età più un bicchiere supplementare come auspicio per lunga vita futura sopra l'effigie di un Buddha. Ad ogni pietra preziosa e semi-preziosa, di cui il Myanmar è ricchissimo, è legato un significato ed un giorno della settimana: lo zaffiro per esempio serve alla salute e per il  successo nel business, la madreperla è la pietra del lunedì, mentre il corallo quella per i nati di mercoledì. Altrettanto importante la simbologia dei colori, il verde pare sia indice di cattivo carattere.
E' in questo articolato coacervo di riti, tradizioni e credenze che si inserisce l'onnipresente e vivissimo culto dei nat che ha nel Monte Popa e nell'area intorno a Bagan  il suo centro propulsore. Il buddhismo si innesta infatti storicamente sul preesistente culto dei nat, una forma di animismo che venerava gli elementi naturali, personaggi storici realmente esistiti o leggendari  e deva e Asura ( in sanscrito divinità e demoni della tradizione vedica che assistono l'umanità). 111 il numero totale dei nat, 37 detti superiori, 37 legati al mondo della natura e 37 inferiori. Nella credenza birmana i nat sono degli spiriti, delle entità dotate  di poteri sovrannaturali, capaci di essere vendicativi o generosi, gelosi o tolleranti, (mi vengono in mente i tradimenti di Giove e le vendette di Giunone nell'Olimpo greco) per questo vengono pregati  ed onorati  affinché esercitino in positivo il loro potere  in ogni frangente della vita senza interferire negativamente come alcuni di loro sanno fare, non a caso ci sono monaci specializzati in esorcismi dai nat. In ogni dimora birmana c'è il nat protettore della casa (anche davanti a certe Paya) che riceve quotidianamente le offerte dalle persone che vi abitano. Malgrado la comprensibile disapprovazione dei più rigorosi monaci buddhisti, il culto dei nat è praticato in tutto il paese, sincretismo birmano che segue l'insegnamento del venerabile Maestro e chiede nel frattempo ai nat aiuto e protezione nella vita corrente.
Con Gastone siamo rimaste molto impressionate da una cerimonia di nat pwe cui abbiamo assistito in una pagoda di Bago. Il fedele in questione, soddisfatto di essere stata esaudito nelle sue richieste, ringraziava con questa cerimonia gli spiriti. Due medium (tradizionalmente donne o uomini travestiti come in questo caso) con canti, danze particolari e la musica assordante di 4 suonatori invitavano i nat interpellati a partecipare materializzandosi nei loro corpi, come in una possessione spiritica.
C'è di buono che in ogni situazione e per ogni frangente i birmani  organizzano subito una bella festa e ringraziano sempre, con la riconoscenza non hanno alcuna difficoltà e mi sembra un buon insegnamento. In sintonia con l'argomento trattato in questo post termino con un regalo virtuale ai miei lettori: un portafortuna locale. 
    

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