sabato 27 agosto 2016

Zara: bella la mia terra, vero?

Salutiamo lo splendido e buonissimo samoiedo del nostro B&B sui laghi di Plitvice e anche uno spaventapasseri incontrato lungo la strada che mi ha fatto pensare a un Generale di Baj, non sarà di Christo ma in fondo è Land Art anche questa.  Arrivati a Zara lo segnalo su WhatsApp all'amica Paola. Non a caso le scrivo, la sua famiglia proviene da queste parti;  di cognome adesso fa Vidulli, ma originariamente era Vidulich, troppo slavo e quindi non gradito in quell'Italia dove le drammatiche circostanze storiche avevano costretto a emigrare i suoi genitori italiani in una Dalmazia che non li voleva più, quel cognome bisognava italianizzarlo e figurati se non lo capisco con tutti gli ebrei che nel tentativo di integrazione nei vari paesi hanno dovuto fare parimenti.  
La mamma di Paola era di Sebenico, ma ha studiato a Zara, al Collegio San Demetrio in riva  e poi l'amica aggiunge: "Bella la mia terra, vero?...Pensa alla nostalgia dei miei genitori che l'hanno dovuta lasciare in quelle circostanze...." Si Paola, stupenda davvero la tua terra, in questo inizio di giugno abbiamo appena cominciato il periplo lungo la Croazia e siamo incantati da quanto vediamo, la panoramica strada lungo il mare con le isole che sfilano di fronte,  il ricco passato storico conservato e valorizzato in tutte le città, l'impegno della ricostruzione dopo travagliati bombardamenti della storia e l'ultimo, il terribile marasma degli anni '90, gli sforzi dei croati per un turismo efficiente ed accogliente, loro, che quanto a cordialità lasciavano davvero a desiderare.  
Il fascino di Zara non risiede nella straordinarietà dei suoi palazzi antichi come a Spalato o nell'eccezzionalità della sua posizione geografica come a Dubrovnik, ma nell'atmosfera tranquilla e cosmopolita che vi si respira, offre la vivibilità di una città di provincia col suo centro storico  appendice della sua penisola, rovine romane, chiese medievali, palazzi asburgici e un favoloso lungomare con due chicche uniche al mondo, l'Organo Marino e il Saluto al Sole. Entrambe opera dell'architetto Basic, originario di Zara, l'Organo Marino è praticamente uno "strumento musicale" suonato dalle onde del mare per mezzo di un sistema di canne e fischietti. Il moto ondoso spinge l'acqua attraverso le canne producendo dei suoni. Posso solo far vedere i buchi sulla pietra da cui esce la "musica", ma non dico niente del "concerto marino" perché non l'ho sentito, forse il mare era troppo calmo e le onde non abbastanza forti. Altra cosa Il Saluto al Sole, un grande cerchio inserito nella pavimentazione e formato da pannelli di vetro sotto i quali si trovano moduli solari fotovoltaici che durante il giorno immagazzinano l'energia del sole che restituiscono la sera con una favolosa illuminazione multicolore.
Vorrei condividere anche la visita del Museo del Vetro Antico, un bel allestimento e una ricchissima collezione di coppe, vasi, monili, amuleti in vetro risalenti ai primi secoli della nostra era. Le grandi urne, usate come i vasi canopi degli egiziani per contenere i resti dei defunti cremati, provengono in massima parte dalla locale necropoli romana. Colpisce certo pensare che un materiale fragile come il vetro sia riuscito a conservarsi malgrado i terremoti e le guerre che ha conosciuto questa regione nel corso dei secoli.
Per quanto concerne la creazione contemporanea in fatto di vetro avrei qualche perplessità e guardando le foto della mostra attuale si può capire il perché.....Tacchi a spillo, fallo e monolite sadomaso, francamente preferisco i cimeli della necropoli.
Tranquilla Paola, la Zara della tua mamma è proprio bella, figurati che mi è piaciuto tanto anche il letto tutto papaveri dell'appartamento in pieno centro storico dove ho dormito, le lampade erano un po' kitsch, ma ormai mi ero fatta gli occhi con le performance iperrealiste del vetro. 


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