sabato 6 febbraio 2016

Noli, sentinella del mare

Pochi chilometri di strada costiera, l'Aurelia, separano Finalborgo da Noli. Se nell'antico Burgus Finarii colpiscono le piazze e le porte di accesso al paese, a Noli, altrettanto fortificata cinta da mura com'è, sono le torri, storiche sentinelle del mare e le case- torri a esprimere la peculiarità del borgo. Come in molti paesi di quella lunga e sottile striscia di terra che è la Liguria, quando non ci si può espandere in larghezza lo si fa in altezza, le torri dunque come residenze, ma soprattutto con funzione di osservazione e vigilanza. Come Finalborgo anche Noli è stata feudo dei marchesi del Carretto, ma poi per ben sette secoli, dal 1192 al 1797 è stata una Repubblica indipendente e, seppur condizionata e strettamente legata alle sorti della Repubblica di Genova, ha sempre goduto di una sua autonomia.
Oggi di torri integre ne sono rimaste solo 4, ma gli studi sull'assetto urbano di Noli portano testimonianza di 72 torri edificate fra il XII° e XIV° secolo, il periodo medievale d'oro della cittadina perchè nelle epoche successive il ristretto porto è risultato inadeguato per gli importanti traffici commerciali. Le altre torri, esaurita la funzione di controllo e protezione delle mura,  sono state integrate in edifici di epoca successiva dopo essere state intonacate e tagliate all'altezza delle case adiacenti fornendo così partite di mattoni e materiale da reimpiegare in altre costruzioni. Leggo che di recente ne è stata rinvenuta una inglobata all'interno della parte posteriore del palazzo comunale. La più alta delle 4 torri rimaste con i suoi 38 metri è la Torre del Canto, così chiamata perchè all'incrocio di 4 vie, altra sua particolarità quella di avere la base trapezioidale, mentre le altre sono a base quadrata.
Altra peculiarità di Noli la "casaforte" o "casa torre", antiche residenze fortificate del periodo medievale, costruzioni protette da cortine murarie e torri sia per le persone che per i loro beni.  Edifici posti di solito in posizione d'angolo quale migliore punto d'osservazione e di controllo dell'area circostante, chiusura e fortificazione del piano terreno che inizialmente non aveva comunicazione verso l'esterno, ingresso sopraelevato raggiungibile con scale. Le "caseforti si distinguono anche per lo spessore dei muri, superiore a quello delle altre abitazioni medievali, ma inferiore a quello delle torri, per esempio la "Raiba" dove venivano raccolte le derrate alimentari della città (foto di sinistra) o casa Maglio, una bella casa-torre cui si accede salendo alcuni gradoni in pietra locale. (foto a destra)
Nel centro storico di Noli, in piazza Ronco, mi è piaciuto l'Oratorio di Sant'Anna perché lungo le pareti laterali, alternate alle rappresentazioni delle 14 stazioni della Via Crucis c'erano dei modellini in legno di barche, sempre a ricordare che siamo innanzitutto in un borgo di mare e di pescatori.
Ma veniamo alla cosa che a Noli mi ha colpito senz'altro di più, leggere cioè in un pannello esplicativo della tortura dei "tratti di corda" e scoprire che esisteva una strana professione, quella del "mastro di rottura degli intestini", accipicchia, è proprio vero che a tutte le epoche le perversioni della fantasia umana sono infinite. "Davanti alla porta della Torre comunale che chiudeva la prigione bassa è possibile vedere ancora l'anello di ferro usato fino al 1782  per la tortura ...... e se ho capito bene dovevano verificare se eri in buona salute per poi squartarti  meglio

Meno male che per dimenticare la terribile lettura ci siamo poi fatti in trattoria delle favolose trenette pane grattuggiato, acciughe e pomodori di pachino, ci voleva proprio per rinfrancarci!


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