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Pochi chilometri di strada costiera, l'Aurelia, separano Finalborgo da Noli. Se nell'antico Burgus Finarii colpiscono le piazze e le porte di accesso al paese, a Noli, altrettanto fortificata cinta da mura com'è, sono le torri, storiche sentinelle del mare e le case- torri a esprimere la peculiarità del borgo. Come in molti paesi di quella lunga e sottile striscia di terra che è la Liguria, quando non ci si può espandere in larghezza lo si fa in altezza, le torri dunque come residenze, ma soprattutto con funzione di osservazione e vigilanza. Come Finalborgo anche Noli è stata feudo dei marchesi del Carretto, ma poi per ben sette secoli, dal 1192 al 1797 è stata una Repubblica indipendente e, seppur condizionata e strettamente legata alle sorti della Repubblica di Genova, ha sempre goduto di una sua autonomia.
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Oggi di torri integre ne sono rimaste solo 4, ma gli studi sull'assetto urbano di Noli portano testimonianza di 72 torri edificate fra il XII° e XIV° secolo, il periodo medievale d'oro della cittadina perchè nelle epoche successive il ristretto porto è risultato inadeguato per gli importanti traffici commerciali. Le altre torri, esaurita la funzione di controllo e protezione delle mura, sono state integrate in edifici di epoca successiva dopo essere state intonacate e tagliate all'altezza delle case adiacenti fornendo così partite di mattoni e materiale da reimpiegare in altre costruzioni. Leggo che di recente ne è stata rinvenuta una inglobata all'interno della parte posteriore del palazzo comunale. La più alta delle 4 torri rimaste con i suoi 38 metri è la Torre del Canto, così chiamata perchè all'incrocio di 4 vie, altra sua particolarità quella di avere la base trapezioidale, mentre le altre sono a base quadrata.
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Altra peculiarità di Noli la "casaforte" o "casa torre", antiche residenze fortificate del periodo medievale, costruzioni protette da cortine murarie e torri sia per le persone che per i loro beni. Edifici posti di solito in posizione d'angolo quale migliore punto d'osservazione e di controllo dell'area circostante, chiusura e fortificazione del piano terreno che inizialmente non aveva comunicazione verso l'esterno, ingresso sopraelevato raggiungibile con scale. Le "caseforti si distinguono anche per lo spessore dei muri, superiore a quello delle altre abitazioni medievali, ma inferiore a quello delle torri, per esempio la "Raiba" dove venivano raccolte le derrate alimentari della città (foto di sinistra) o casa Maglio, una bella casa-torre cui si accede salendo alcuni gradoni in pietra locale. (foto a destra)
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Nel centro storico di Noli, in piazza Ronco, mi è piaciuto l'Oratorio di Sant'Anna perché lungo le pareti laterali, alternate alle rappresentazioni delle 14 stazioni della Via Crucis c'erano dei modellini in legno di barche, sempre a ricordare che siamo innanzitutto in un borgo di mare e di pescatori.
Ma veniamo alla cosa che a Noli mi ha colpito senz'altro di più, leggere cioè in un pannello esplicativo della tortura dei "tratti di corda" e scoprire che esisteva una strana professione, quella del "mastro di rottura degli intestini", accipicchia, è proprio vero che a tutte le epoche le perversioni della fantasia umana sono infinite. "Davanti alla porta della Torre comunale che chiudeva la prigione bassa è possibile vedere ancora l'anello di ferro usato fino al 1782 per la tortura ...... e se ho capito bene dovevano verificare se eri in buona salute per poi squartarti meglio
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Meno male che per dimenticare la terribile lettura ci siamo poi fatti in trattoria delle favolose trenette pane grattuggiato, acciughe e pomodori di pachino, ci voleva proprio per rinfrancarci!
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