mercoledì 15 aprile 2015

Charlotte di David Foenkinos

La sintesi dell''argomento è presto fatta.
La protagonista è Charlotte Salomon, pittrice ebrea berlinese.
Non un personaggio inventato, ma realmente esistito.
La giovane se ne va in fumo ad Auschwitz incinta di sei mesi.
Muore il giorno stesso dell'arrivo. Aveva solo 26 anni.
Vita segnata dal dolore, la sua. Zia, madre e nonna moriranno suicide.
"Charlotte comprend tôt que les morts font partie de la vie"
Perde gli affetti cari e scopre la pittura.
Come una piovra il nazismo intanto avanza.
"En janvier 1933 la haine accède au pouvoir"
Dipingere e ancora dipingere sarà la risposta di Charlotte al dolore.
Sapendosi in pericolo affiderà i disegni al suo medico curante.
"Sono tutta la mia vita" dirà Charlotte nel consegnare quei fogli.
 La protagonista conosce un grande amore.
E' Alfred Wolfsohn, professore di canto della matrigna di Charlotte. 
La breve vita di Charlotte si snoda fra Berlino e la Costa Azzurra dove trova momentaneo rifugio. In una stanza d'affitto a  St. Jean Cap Ferrat Charlotte dipinge l'intero corpus della sua opera "Leben?Oder Theater? Ein Singespiel" (Vita? O teatro? Un dramma in musica) più di mille gouaches pieni di annotazioni.
                               
Ma un libro di narrativa non è fatto solo di una storia;
dentro, abitualmente celata, se ne nasconde un'altra,
l'incontro dell'autore con la "sua" storia, la gestazione dell'opera;
e come dirla, ovvero l'invenzione della scrittura.
Questa seconda storia è parte integrante del libro.
Nel caso di Charlotte, oltre la narrazione di lei 
colpiscono questi due aspetti della creazione,
l'incontro autore-storia e la cifra stilistica scelta.
Dei quadri di Charlotte visti per caso dall'autore a una mostra a Parigi. 
"La connivence immédiate avec quelqu'un.
La sensation étrange d'être déjà venu dans un lieu.
J'avais tout cela avec l'oeuvre de Charlotte.
Je connaissais ce que je découvrais."
Scatta la scintilla, fascinazione a prima vista,
quelle tele, quella vita, interpellano Foenkinos,
lui vuole sapere tutto dell'artista che li ha dipinti.
Nove anni di ricerche minuziose per penetrare la vita della giovane, 
pensieri, fragilità, paure,
famiglia, frequentazioni, studi, i luoghi abitati
Foenkinos andrà ovunque alla sua ricerca,
parlerà con chiunque avrà saputo di lei.

"Ho scoperto l’opera di Charlotte Salomon casualmente, ad una mostra a Parigi. Non sapevo chi fosse, né che cosa avrei visto. È stato uno choc emotivo! La sua opera, così come la storia della sua vita, mi hanno preso anima e corpo. E questa emozione non mi ha mai lasciato. Ho voluto raccontare la storia di questa donna straordinaria. Ero pronto a tutto perché non fosse dimenticata.....La ammiravo talmente che ho capito che non potevo scrivere una biografia classica. Dovevo raccontare il mio turbamento davanti alle sue opere, alla sua vita. E svelare la mia indagine su tutti i luoghi della sua vita. Credo nella memoria che i muri conservano. Si può sentire qualcuno seguendo le sue tracce. È anche questo un modo di incontrare qualcuno... Non mi permetterei mai di dire che ciò che scrivo è il vero. D'altra parte nessuno conosce la verità di un altro essere umano. ...
(intervista con Daniela Cavini a Sette pubblicata il 23 gennaio 2015) 

Questo libro, questa storia,
Foenkinos ha tentato di scriverla per anni
non ci riusciva, 
come parlarne?
la drammaticità della vita di Charlotte lo soffocava, 
finché
"Un giorno sono andato a capo casualmente. Ho tagliato una frase mentre scrivevo. Questo semplice fatto mi ha dato sollievo, mi ha fatto respirare. Ho capito che andare a capo a ogni riga mi avrebbe permesso la delicatezza di cui avevo bisogno per narrare una storia così pesante"...Tutti trovavano bizzarra la scelta di questa "prosa poetica", e annunciavano un fiasco. Ma io non avevo scelta: era l'unico modo in cui il libro poteva nascere". 
Ed è nato questo libro straordinario
con una scrittura straordinaria.
E' uscito anche in italiano.
Pubblicato da Mondadori.












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