domenica 11 agosto 2013

la sommossa dell'alfabeto

Sulla tastiera del mio computer schiaccio la lettera A e viene fuori uno zero, alla Q non succede niente, il tasto della M mostra un =, la H crede di essere una B, dalla G spunta una U e invece della S risultano due virgole: aiuto, momento di panico assoluto e dopo due giorni dall'accadimento improvviso del fattaccio non mi sono ancora ripresa. Mi sento assolutamente persa, come se improvvisamente fossi diventata muta, amputata della mia possibilità di comunicazione col mondo, come se avessi perso un amico, un fidato compagno di avventure. La tastiera del mio computer è totalmente "out", come impazzita, le lettere non  rispondono piu' al comando delle dita, vocali, consonanti, punti e virgole oppongono un ostinato silenzio oppure scrivono quel che vogliono. Ha maledettamente ragione il mio Maestro quando sostiene che le cose importanti succedono sempre "inaspettatamente", inutile leggere oroscopi, interrogare le stelle  o cercare di captare il futuro, lui, quello che succedera', ti sorprende sempre e quando meno te lo aspetti. Per esempio avevo programmato i miei prossimi post: sulla Costa Azzurra ci sono mostre straordinarie quest'anno, una piu' interessante dell'altra, roba da venirci apposta, Matisse a Nizza, Picasso a Montecarlo e a Cannes, nudi di donne da Gauguin a Bonnard a Le Cannet, Bernard Henry Lèvy, il filosofo intellettuale piu' alla moda di Francia che ha lavorato due anni per l'allestimento di un itinerario espositivo a cavallo tra arte e filosofia alla "Fondation Maeght" di Saint Paul de Vence. Le ho viste tutte, ho raccolto materiale, scattato foto e avevo iniziato a scriverne: tutto bloccato, impossibile proseguire ora nel mio lavoro; tempi lunghi invece perchè il mio Francesco giunga in soccorso, mi consigli per un nuovo apparecchio e me lo carichi di tutti i dati. Ho dovuto purtroppo prendere atto di un'altra dipendenza, ovvero l'urgenza del computer come se non bastasse quella dal tabacco e poi non riesco a pensare semplicemente che la tastiera si sia  rotta perchè una mano incosciente ha voluto pulirla con uno straccio umido intriso di chissà quale liquido nefasto. Ci deve essere dell'altro, nulla succede per caso, vorrà  pur dire qualcosa. Magari insegnarmi a fare più attenzione alle mie cose o la pazienza di cui sono sprovvista, magari, e trovo l'ipotesi affascinante, non sono i tasti del computer a fare cilecca, ma si tratta di una sommossa dell'alfabeto, le lettere hanno organizzato una rivolta. Me le immagino volteggiare a migliaia libere nell'aria, leggere di tutte quelle parole cui hanno dato già vita, promesse di quelle nuove ancora da inventarsi. In fondo anche loro hanno il sacrosanto diritto di scioperare, forse  ne ho abusato, magari ne ho fatto un uso improprio, magari chissà anche l'alfabeto a volte è stanco e vuole prendersi qualche giorno di vacanza. 

PS: grazie amica Silvia, il prestito del tuo mini mini computer è stato provvidenziale, non so come fare le vocali accentate ma va benissimo lo stesso.

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