Ci fa ridere un sacco e ha finito per suscitare la curiosità di noi tutte, le amiche del cuore. Così domenica mattina 15 aprile, giorno ecologico di blocco automobilistico, pioggia battente e con un cielo che più grigio non si può, forse in sintonia col gemellaggio londinese, eccoci alle 9,45 alla stazione Cadorna per partire alla scoperta di Bolleite, caput mundi. Il giorno scelto non è casuale, rientra nella Settimana fra le Groane, progetto che coinvolge 16 comuni del territorio a nord ovest di Milano in concomitanza con la "Settimana della Cultura" promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L'obbiettivo è quello di valorizzare un patrimonio ricco di storia e luoghi a molti sconosciuto e di aprire le porte di ville, chiese, musei e palazzi non sempre accessibili.
Per cominciare due corroboranti chilometri a piedi nel parco delle Groane (polmone verde di 200 ettari) dalla stazione verso Castellazzo di Bollate dove, finalmente in via di restauro, ha sede la soprannominata "piccola Versailles" e cioè Villa Arconati. Nel 1300 semplice cascina agricola del borgo fortificato, nel XVII° secolo diventa una delle più prestigiose e rinomate "ville di delizia" della Lombardia grazie a Galeazzo Arconati Visconti collezionista di spicco che vantava tra le proprie raccolte il Codice Atlantico di Leonardo poi donato alla Biblioteca Ambrosiana.
Straordinari gli interni. Accanto alla biblioteca la statua di Pompeo Magno che Galeazzo Arconati si è fatto mandare da Roma e in villa ci sarà anche un laboratorio per il restauro delle statue e la loro riproduzione in gesso per quelle che all'esterno sfidano le intemperie. Si dovrà poi a Giuseppe Antonio Arconati, alto funzionario dello stato austriaco, la riqualificazione settecentesca della villa: la risistemazione del giardino, il tripudio di barrocchetto lombardo per lo scalone principale, la Sala della Musica, la sala per le feste detta la Sala di Fetonte opera dei fratelli Galliari, scenografi di corte. Proprio il fatto che il decoro degli spazi non sia stato affidato a dei pittori ma a degli scenografi sottolinea la teatralità dei luoghi, il desiderio dei proprietari di offrire ai propri ospiti stupore, gioco e divertimento e non affermazione di potere.
Ultima sorpresa di villa Arconati la mostra "Non rompete le scatole" che si tiene in certe sale del pianterreno. L'ideatore Adriano Pasquali ha pensato al titolo intrigante e non metaforicamente ha invitato tutti a non rompere le scatole ( quelle delle risme della carta per fotocopiatrici), ma ad utilizzarle come supporto per una libera espressione creativa da esporre in una grande collettiva.
Forse connesso all'antico e scomparso castello sul fiume si trova Palazzo Arese, ora Radice Fossati, col suo bel portale in cotto probabilmente del primo Quattrocento e lo stemma degli Arese. Bellissima nell'angolo dell'edificio la Cappella della Madonna della Neve, adattamento di uno studiolo seicentesco con il ciclo sacro e profano di affreschi, otto Muse (nel '500-'600 modelli decorativi della Roma papale) e la Madonna col Bambino di ispirazione raffaellesca.
Bollate per noi non ha più segreti, l'amica ce ne ha mostrato ogni anfratto intriso di ricordi, dalla sua casa di bambina alla Cascina Bergamina del '400 dove vivevano i suoi nonni paterni, dal famoso mercato delle pulci della domenica colmo negli anni '80 di nuovi cimeli garibaldini anticati ad hoc per Bettino Craxi che bulimicamente comprava tutto al vecchio bar socialista Coop Circolo Nuova Luce frequentato dal suo papà, dalla casa dove trovò rifugio la poetessa Ada Negri durante la guerra a quelle costruzioni che hanno mantenuto la struttura rurale, dallo zio Battista calciatore in auge fra i fascisti che però di nascosto approvvigionava la resistenza all'attuale negozio di computer Wellcome, un tempo macelleria e prima sede del MSI, ricordando quella volta in cui qualcuno vi scaricò dentro una camionata di sterco.
Marco Tirelli: Senza Titolo 1986 |
Scuola così denominata perché il gruppo, fra cui Marco Tirelli, Bruno Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, lo scultore Nunzio, ha gli atelier nei locali dell'ex pastificio Cerere in via degli Ausoni nel quartiere romano di San Lorenzo e il luogo diventa in quel periodo un importante centro di cultura artistica.
Evidente come anche nella nuova vocazione espositiva rimanga integro il fascino di un edificio industriale ottocentesco con i suoi vecchi ambienti di grande respiro ristrutturati. Un luogo veramente da scoprire e che si può visitare gratuitamente tutto l'anno previo appuntamento.
Bravissima,Sara! Molto interessante
RispondiEliminaBetti
chissà quante proposte di gemellaggio arriveranno al comune di bollate!!!! grazie di questo bellissimo regalo, liliana
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