domenica 19 giugno 2016

Abbazia: sulla tratta ferroviaria Vienna-Trieste


Abbazia (Opatija) ultima sosta del nostro viaggio in Croazia, un’assoluta stupenda sorpresa, ne sono stata incantata. L’isola di Madeira, Deauville, Biarritz, la nizzarda Promenade des Anglais e la Costa Azzurra in generale, Montecarlo, Merano,  Venezia, credevo di conoscere, per averne letto e per avere avuto la fortuna di  visitarle, le prime tappe degli albori del turismo fra metà ‘800 e inizi del ‘900, ma ignoravo che Abbazia ne facesse parte. Il turismo di massa non è ancora iniziato, si tratta certo di un turismo di élite, la frequentazione  di principi , re, alta borghesia o più tardi aristocratici in fuga dai marasmi europei agli albori della prima guerra mondiale e della rivoluzione russa. E la linea ferroviaria Vienna- Trieste inaugurata nel 1858 ha dato una grossa spinta alla mobilità, ma sta di fatto che in quella lista di luoghi frequentati dagli “ happy few”, Opatija ci sta a giusto titolo e, come l'affiche pubblicitaria d'epoca, siamo in piena atmosfera rétro di quella Vienna Felix che non c'è più.









sabato 18 giugno 2016

a Krk dove il vento ha mille voci

la costa in direzione dell'isola di Krk (Veglia)
Due giorni passati a Krk, località Baska, a sud dell'isola, in un'appartamentino proprio di fronte al mare e a tutto il resto. Tutto il resto significa la magnificenza del posto, le isole carsiche di fronte, il paese che si snoda lungo la baia, le tamarici sulla passeggiata del lungomare. A Baska avrei tanto desiderato poter tradurre in immagini il vento costante  e le sue mille voci, sibilante, sferzante, appena sussurrata, suadente, soave talvolta come sa essere la brezza; un magnifico concerto di suoni e voci senza strumenti. E di fronte il fascino di quell' altra isola che sembrava irragiungibile, solitaria e misteriosa. "E l' affogar m'è dolce in questo mare....." avrebbe forse detto il poeta.






martedì 14 giugno 2016

Croazia: risalendo verso nord

                                                       Mali Ston
La fontana di Ston
tetti e fortificazioni di Ston
Le saline di Ston
 cielo e mare
Baskavoda sulla costa di Makarska
passeggiata in pineta a Baskavoda
sotto i pini marittimi di Baskavoda
lungo la strada fra coltivazioni di frutti di mare
foto romantica
isole sempre più brulle
dalla finestra della mia camera a Senj




sabato 11 giugno 2016

Perast nelle Bocche di Cattaro

Da Dubrovnik, lembo estremo sud della Dalmazia, il Montenegro è proprio a un tiro di schioppo e avevamo grande curiosità di visitare le famose Bocche di Cattaro, una serie di insenature della costa adriatica, un fiordo articolato che si inserisce profondamente nella terraferma. A dire Montenegro si pensa subito alla regina d'Italia Elena, consorte di Vittorio Emanuele III, ma a me no, appassionata di operette, viene subito in mente la montenegrina Anna Glavari, protagonista della Vedova Allegra. Lungo la strada le montagne si fanno più alte, la vegetazione sempre più intensa e sparse per i pendii intere foreste di cipressi.
Ha proprio ragione la Lonely Planet quando scrive che "entrando in Montenegro dalla Croazia, la Baia di Kotor (le Bocche di Cattaro) non rivela immediatamente la sua straordinaria bellezza, che appare a mano a mano che si procede lungo la costa". Trovo che la guida abbia meno ragione quando paragona Perast, stupendo borgo dove pernottiamo, a una piccola Venezia con le sue 16 chiese e i numerosi palazzi d'epoca: bellissimo, ma più che a Venezia davanti al mare sembra di essere in piena atmosfera lacustre, anzi, proprio sul lago Maggiore con davanti l'Isola Bella e l'Isola dei Pescatori che qui si chiamano l'Isola della Madonna dello Scoglio e l'Isola San Giorgio. Quando torno a Milano scriverò la loro affascinante storia
































venerdì 10 giugno 2016

Dubrovnik

Cambia la luce e cambia la vista sulla città, dorata al tramonto limpido, sfumata quando il cielo è grigio, solo dei profili nella notte. Dormo in un sottotetto ruspante, ogni tanto mi dimentico di curvarmi e mi prendo certe capocciate sulle travi, ma grazie a una sedia-sgabello molto alta dalla mia finestra minuscola godo di questa vista e non mi stanco di guardare, ne sono affascinata. D'accordo "vedi Napoli e poi muori", ma anche Dubrovnik, quanto a bellezza, non scherza. Un solo grande problema: troppa, troppa, troppa gente, fiumane di gente, sembra che tutto il globo si sia dato appuntamento qui e pare che come a Venezia la città si stia interrogando su come regolamentare il flusso turistico. A Dubrovnik tutto è fortificato, persino i gelati hanno la forma di una fortezza....