giovedì 14 gennaio 2016

Corbu e il pallino per il disegno

Non so se sottoterra dalla sua tomba a Roquebrune, minimalista come piaceva a lui, o da lassù in cielo, Le Corbusier vede e sente tutto quello che succede in questo nostro pazzo mondo, ma ammessa e non concessa l'ipotesi, è fuori di dubbio che dovrebbe essere soddisfatto del 2015 dalle nostri parti. Correva il cinquantesimo dalla sua improvvisa morte nel mare di Cap Martin e svariate mostre in giro per il mondo hanno ricordato e celebrato la sua opera, per non parlare delle innumerevoli recenti pubblicazioni. Come spesso avviene quando si fissa la lente d'ingradimento, qualche scheletro esce dall'armadio, non tutto risulta cristallino. Dall'analisi dei carteggi epistolari emergono macchie, come per esempio l'enunciazione di propositi antisemiti, le simpatie   per i regimi totalitari  del momento e la sua disponibilità a collaborare nel campo dell'urbanistica con il regime fantoccio di Vichy. Ombre di un percorso umano. Forse, tale era la passione per  progetti e lavoro da far accettare eventuali compromessi. Rara nella storia una pari limpidezza di uomo e opera.
Una foto del settembre 1949 riprende Le Corbusier con l'amico Picasso mentre visita a Marsiglia "La cité radieuse" e nella sua magica cornice, il Museo Picasso di Antibes ospita fino al 24 gennaio una mostra inusuale: non maquettes, disegni e piani dell'architetto famoso, ma disegni, studi, schizzi  di un "Corbu" disegnatore più segreto e privato, se così si può dire, di un architetto che inizialmente aspirava ad essere unicamente artista e che sin dall'infanzia ha sempre tenuto blocco e matita in mano. Tutte le opere esposte nella mostra sono state messe a disposizione dalla parigina Fondazione Le Corbusier che detiene e gestisce l'immensa eredità di questo paladino di modernismo e modernità in vari campi, fra cui una cospicua opera grafica. 
da sinistra: Nu féminin lisant, 1932  -  Nu à la chevelure blonde 1932

 Il disegno come strumento di osservazione, di analisi, di ricerca, indispensabile testimone del processo creativo dell'architetto, "le dessin est le témoin, témoin impartial et moteur des oeuvres du créateur" ma il disegno anche quale espressione intima, esercizio di libertà creativa, fonte di gioia e desiderio come scrive nella primavera del 1917, venuto a stabilirsi definitivamente a Parigi: " J'étais si heureux, si tranquille, si bien. Alors j'ai dessiné, avec ravissement et désir". E perché no? Il disegno quale gioco come sottolinea il titolo dell'esposizione stessa "Le Corbusier, le jeu du dessin": " Le dessin c'est aussi un jeu...Je dessine depuis toujours. Paysages, architectures, verres et bouteilles de bistrot, vessies pour lanternes, coquillages, pierres, os de boucheries, galets, petites femmes, bestiaire, telles sont les étapes, les clefs... L'oeuvre d'art est un jeu. On crée soi-même la règle de son propre jeu...".
Femme debout, mains croisées sous la poitrine - Femme à la balustrade
Nature morte avec théière, verres et pipe (senza data)
Nature morte avec tasse et théière - (senza data)

A partire dal suo primo "nudo" disegnato nel 1912, Le Corbusier persevererà per tutta la vita con il suo tema d'elezione, la donna: " Je n'ai dessiné ou peint que des femmes, ou des images, ou des symboles, ou des géologies de femmes"; non solo la moglie Yvonne, soggetto privilegiato di molteplici serie di studi all'origine delle sue pitture più belle, saranno materia del "gioco del disegno" le ballerine ammirate ai music-hall, le donne cabile dalla bellezza sensuale incontrate nei bordelli di Algeri, le pescatrici e bagnanti dei soggiorni balneari estivi nel bassin d'Arcachon.  Donne dalle linee e curve essenziali, ma morbide e generose fino a creare corpi opulenti e monumentali non certo estranei all'universo picassiano come del resto la fascinazione per il toro e il Minotauro, soggetti affrontati da Le Corbusier negli anni '50. ( "Deux nus féminins entre deux géantes", "Deux femmes passant une porte" 1933)
Femme couchée avec livre, verres et pile d'assiettes (senza data)
"L'ennui régnait au dehors"  1964
"L'ennui régnait au dehors"  1950

Molto belli, secondo me, anche i disegni, le gouaches  e gli acquarelli che Le Corbusier fissa sul foglio bianco durante i suoi primi viaggi, in Italia nel 1907 poi in Germania e nel suo periplo d'Oriente nel 1911, lavori che erano stati accolti freddamente dal pubblico nell'esposizione della primavera 1912 a Neuchâtel. In queste opere emerge chiaramente la forza del ricordo, la passione per il colore e la vocazione architetturale dell'autore (" Potsdam, le Sans-Souci" 1910, "Vue de Francfort" 1911
"Eglise monastère à Gabrovo" 1911
"Barques sur le Bosphore"  1911

Sulla via del ritorno verso casa con l'amica Marina ci siamo fermate a Marina Baie des Anges, quel complesso di palazzoni mastodontici da vicino, ma accettabili con le loro geometrie se visti da lontano, occasione per scoprire un'altra passeggiata che non conoscevo lungo la spiaggia fino a Cagnes sur Mer e godere di cime innevate e di un panorama più suggestivo di un quadro e che nessun artista sa dipingere bello così. 









Nessun commento:

Posta un commento