mercoledì 6 agosto 2014

dai Clews, dove gli angeli si guardano l'ombelico

Di quell'originario castello medievale affacciato sul Mediterraneo, edificato nel XIV° secolo dai conti di Villeneuve, era per la verità rimasto ben poco quando nel 1918 lo acquistano i Clews, una ricchissima coppia americana. Lui, Henry,   " Pittore. Scultore. Autore. Grande Cavaliere de la Mancha* Signore Supremo dell'Umor Mistico* Castellano di Once Upon a Time* Cavaliere di Maria" come si autodefinisce nel suo epitaffio, figlio di un banchiere di New York che aveva fatto fortuna a Wall Street; lei, la sua sposa, Marie, un architetto di Philadelphia. Deve certo essere stato un invito a nozze progettare sui ruderi preesistenti un nuovo mondo medievale quando si hanno fantasia da vendere e ingenti somme di denaro da spendere, cose che entrambe non fanno difetto ai nostri due intraprendenti americani.

Attraversato il magnifico giardino, benvenuti a Mandelieu-La Napoule nel mondo incantato dei Clews! E che siamo in un luogo speciale, sui gusti si sa non si discute, lo conferma il motto inciso sul portone d'ingresso del castello: "Once upon a time...", quel  "C'era una volta..." imprescindibile inizio di ogni favola che si rispetti. E proprio lì accanto ho visto quel simpaticissimo angelo dall'ala spezzata che si guarda attentamente l'ombelico: secondo l'alfabeto del suo proprietario è il God of Human Love, il cui narcisismo ed egocentrismo stigmatizzano le imperfezioni della natura umana. La grande statua invece è il Dio degli Umori Mistici, regalo di nozze di Henry a Marie, autoritratto simbolico del suo autore che si immedesima in Donchisciotte, cavaliere romantico sognatore e sempre lancia in resta. I capitelli poi del chiostro esterno sono tutti decorati di spiriti primitivi di ispirazione precolombiana, smorfie e grandi ventri a volontà.
Oggi l'abitazione dei Clews appartiene alla La Napoule Art Foundation, associazione creata da Marie nel 1951 per far conoscere e valorizzare l'opera del marito, ma anche per favorire l'incontro e lo scambio fra artisti provenienti dal mondo intero. Porte e mobili sono stati scelti dai Clews per dare un aspetto più medievale alle parti ricostruite. Si leggono spesso incise le parole Mirth, Mith, Mistery (Ilarità, Mito e Mistero) per sottolineare la visione di un mondo che si apre a una vasta gamma di significati e interpretazioni.
Non so se il signor Clews fosse un grande artista come avrebbe ambito, ma un eccentrico senza ombra di dubbio;  attraverso le sue sculture e i significati loro attribuiti regola tutti i suoi conti con il prossimo che ha qualche difficoltà a capirlo e l'arte diventa il mezzo attraverso il quale Clews da' libero sfogo al suo universo immaginario. A fianco della porta del salone due busti rappresentano un medico sdegnoso e un suo paziente martirizzato perché Henry Clews si prende gioco dei medici compiacenti e vanagloriosi; la serie di sculture "Les bourgeoises" (le borghesi) raffigura le donne orgogliose e sprezzanti dell'alta società che coi loro corpi sgraziati stanno a indicare la loro grettezza morale;  nella sala da pranzo gotica troviamo il "God of Flies" (il dio delle mosche) e il "God of Spiders" ( il dio dei ragni), caricature dei critici d'arte americani  che non hanno accolto favorevolmente le pitture di Clews alla sua prima esposizione americana.  Autodidatta di talento, Clews apprenderà molto a contatto con l'ambiente artistico parigino e l'amicizia con Rodin sarà di grande ispirazione per le sue figure espressive e dettagliate, ma niente più mostre pubbliche, la sua opera sarà appannaggio esclusivo della sua cerchia di amici.
Semplicemente stupendo il suo atelier di lavoro, senza ombra di dubbio l'ambiente più bello del suo castello incantato. Qui trovano posto tutti gli stili del padrone di casa, dai più classici ai più allegorici. In bella mostra calchi, studi, progetti, ma forse la vera protagonista è la luce che entra dalle immense vetrate.  
Decisamente questi artisti, e alludo a Domergue e ai Clews, si sono organizzati una bella vita, ma hanno orchestrato anche luoghi sopraffini per l'al di là. I Clews riposano in pace uno accanto all'altro in una cripta posta nell'antica torre davanti al mare. Nella cripta le due tombe sono socchiuse come se gli spiriti dei due proprietari avessero abbandonato il sarcofago per raggiungere la sala sulla cima della torre. Lassù non ci sono accessi se non una minuscola finestra da cui gli spiriti possono librarsi verso il mare e l'eternità. Romantici e allegorici fino all'ultimo i nostri signori Clews!
Certo che passare nel giro di poche ore dalla villa art-déco dei Domergue al castello neo-medievale dei Clews, è uno choc estetico-culturale non da poco; ecco perché l'amica Camille ci ha fatto fare una sana interruzione sulla bellissima passeggiata lungomare di Théoule-sur-mer fino in fondo in fondo, dove c'è la Pointe de L'Aiguille, là dove cominciano le rocce rosse dell'Estérel e perché no? Un ottimo ristorante "les pieds dans l'eau!!!!!! 


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