mercoledì 18 dicembre 2013

Babba Natale!

Decisamente per i signori uomini sono tempi duri. Nel corso degli ultimi decenni abbiamo assistito al progressivo sgretolamento, sacrosanto per carità, di privilegi e poteri usati e abusati. Ormai in caduta libera quel  fascino esercitato dal Principe Azzurro che ha fatto sognare per secoli tutto l'universo femminile e che si è rivelato purtroppo solo una bufala, nemmeno le favole moderne lo prendono più in considerazione, ma credevo che un ultimo baluardo resistesse, quello del Babbo Natale per intenderci, esclusiva rigorosamente maschile dagli albori della civiltà. E invece no, a carte quarantotto pure quella, ragazzi che casino, come si usava dire un tempo "qui non c'è più religione"! In direzione piscina mi fermo sempre alla stessa edicola per comprare il quotidiano e chi ti vedo? Una Babba Natale con le trecce, Heidi style. A Milano si corre sempre e uniformandomi inconsciamente ai ritmi cittadini anche quando in realtà non c'è fretta, a parte un buongiorno e grazie non avevo mai chiacchierato all'edicola, ma una Babba Natale così non me la lascio scappare, non può passare inosservata. Ritorno l'indomani con la macchina fotografica, ci presentiamo, Simona tira fuori il più smagliante dei suoi sorrisi e la immortalo, mi racconta poi la sua storia. Fra dieta e medicine nel giro di undici mesi aveva perso più di trenta chili, ma un brutto giorno di quasi vent'anni fa, all'epoca aveva 18 anni, le prende un coccolone, il nome della diagnosi medica è seriosamente un altro, ma non mi va di usarlo. Vengono analizzate le componenti dell'intruglio che lei aveva mandato giù per quasi un anno e dentro c'era di tutto, anfetamine, farmaci per il diabete e altre diavolerie. Risultato della pozione micidiale: pesanti danni motori e di eloquio. Simona si esprime lentamente ma con grande precisione, si considera fortunata e ha parole piene di riconoscenza per la sua meravigliosa famiglia che l'ha sempre supportata, il padre si era persino licenziato dal lavoro per accompagnarla a destra e a manca nel lungo percorso di riabilitazione e siccome le assicurazioni sono una potenza, il medico responsabile dell'infernale dieta non si è presentato a nessuna udienza, il farmacista che forniva la "preparazione galenica" nel frattempo è morto e certi avvocati difensori non sono per nulla principi del foro, non ha ricevuto nemmeno una lira di indennizzo. No comment!
 E' suo marito il gestore dell'edicola, ma ci passa sempre delle ore anche Simona perché a casa da sola non può stare, consegnando i giornali e ritirando i soldi con una specie di mestolo fa fare esercizio terapeutico a braccia e mani e poi le piace parlare con la gente, leggere fra tutta quella carta fresca d'inchiostro, mica se ne può andare in giro a passeggiare. Eppure, non sa bene come, affronta con coraggio la sua quotidiana battaglia, trova che dopo quel terribile incidente che le ha offeso il corpo, le cose le vadano meglio,  è sempre di buon umore e la vita le piace, a lei tocca tirar su di morale tutti quanti e non a caso su Facebook si è scelta come nickname Simy Splendente. - Non è la vita, forse sei tu e il tuo approccio al mondo che sono cambiati- azzardo io. - Si, forse è così e comunque le palle degli uomini sono solo "rappresentative" mentre io le ho per davvero- risponde ridendo Simy, Splendente di nome e di fatto.

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